Toromania: è il periodo più difficile dell'era Ventura
Già ieri, nel pre-partita, l’atmosfera non era delle più semplici. Tra contestazione, fischi e striscioni contro Quagliarella, il popolo granata ha fatto la voce grossa: basta con il numero 27, la Maratona, e tutto lo stadio, non lo vuole più vedere con la maglia del Toro. Durante il match, il sostegno c’è stato, ma la squadra ha nuovamente fallito: un po’ per gli errori clamorosi sottoporta, un po’ per sfortuna, quel che conta è il risultato finale. E anche l’Empoli è riuscito a conquistare i tre punti in quello che ad inizio stagione era un fortino dei ragazzi di Ventura. Il tecnico ha provato a rilanciare Martinez, ma il venezuelano di è divorato l’impossibile; ha poi tentato il cambio Belotti-Maxi Lopez, ma anche l’argentino non ha saputo cambiare la partita. La nota lieta è il ritorno, ad alti livelli, di Maksimovic, che comunque continua a rimanere al centro del mercato. Al triplice fischio, però, sono fischi per tutti: il Toro crolla a tre punti sul Genoa, l’ultima squadra di A, al momento, a salvarsi.
Come in ogni stagione, i granata vivono sulle montagne russe, ma questa volta è diverso. Si è rotto qualcosa tra la tifoseria e i giocatori, chi più e chi meno finiti nel mirino della critica. E in pochi credono ancora a Ventura, anche lui tra i principali imputati. Ma Glik, e proprio il tecnico, hanno ragione: “Abbiamo bisogno del supporto della Maratona”. Verissimo, ma anche la squadra, questo supporto, deve meritarselo. E contro il Frosinone, non saranno ammessi errori. Il Toro deve rialzarsi, il Toro non può più sbagliare.
Emanuele Pastorella
