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  • Toromania: fare l'impresa è una necessità, non un 'di più'

    Toromania: fare l'impresa è una necessità, non un 'di più'

    C'è chi attribuisce l'incapacità del Torino a battere una cosiddetta “grande” alla mentalità imposta da Giampiero Ventura, con i suoi pregi ma anche difetti. Ed è vero che la squadra allenata dal tecnico ligure fa il pieno con le squadre in posizione di classifica inferiore, ma resta sempre all'asciutto con le prime della classe. Chi sostiene questa tesi però non ricorda che il problema è ben più grande e antecedente rispetto alla gestione dell'attuale mister: i mancati successi con Juventus, Inter e Milan riguardano infatti addirittura tutta la gestione-Cairo, che ha totalizzato – con l'attuale – cinque stagioni in Serie A senza neppure un'eccezione a questa incredibile regola.

    Da quando in panchina siede l'ex Bari, però, il discorso si può allargare oltre i “cugini” e le due milanesi, arrivando a toccare anche Napoli, Roma e Fiorentina; contro tutte e sei queste avversarie, nelle 12 opportunità della scorsa stagione più le 9 già disputate quest'anno, non sono mai arrivati i tre punti. La volta buona sarà la ventesima? I granata sono andati vicinissimi a battere il Milan, a settembre (rimonta rossonera nei minuti finali, con polemiche roventi), e possono vantare di essere stati i primi a fermare la marcia iniziale della Roma di Rudi Garcia. Ma sempre di un pareggio si è trattato.

    Il Toro deve provare a battere il Napoli per dimostrare che la mentalità venturiana non è un ostacolo a qualsiasi sogno di gloria (ché se l'Europa è svanita per quest'anno, diventerà l'obiettivo per il prossimo). Perchè, se nel prossimo futuro si intende puntare in alto, un obiettivo ambizioso dovrà per forza passare attraverso la capacità di imporsi – almeno saltuariamente – sulle avversarie più quotate. Gli azzurri di Benitez, che sono stati l'unica vittima plurima dei primi anni di Cairo (battuti nel 2006 e nel 2007), rappresentano l'occasione giusta. Non solo per Ventura, ma anche per i tifosi: perchè una stagione discreta si condisca di un pizzico di sapore forte ci vuole l'impresa, almeno una; l'animale tifoso ne ha bisogno, lo brama. E' ora di dargliela in pasto.

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