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  • Toromania: Giustizia, patteggiamenti e coerenza
Toromania: Giustizia, patteggiamenti e coerenza

Toromania: Giustizia, patteggiamenti e coerenza

  • Andrea Scappazzoni

Qualche mese fa era toccato ad altri, stavolta tocca ai giocatori del Torino. Processi e patteggiamenti sono ormai all’ordine del giorno nel nostro calcio, ma in casa granata i tifosi non si aspettavano certo di essere coinvolti. Sia chiaro: il Torino non c’entra nulla, così come non è in dubbio la condotta dei giocatori nel loro periodo in granata, ma ai tifosi questo interessa molto relativamente. Se sei stato scorretto prima di venire al Torino, allora al Torino difficilmente ti vorranno ancora, dopo. Già ieri circolava infatti del malumore proprio nella gente granata quando apprendeva del patteggiamento di Gazzi. Oggi è arrivato quello di Barreto. Il punto, poi, è che quando da sponda bianconera qualcuno sosteneva che il patteggiamento non fosse un’ammissione di colpa, ma l’unica via per uscire da una giustizia sportiva difficile da spiegare (ma anche da capire), si era generato a quel tempo un vortice di moralismo e populismo che andava forse analizzato meglio. Oggi gli stessi tifosi granata che accusavano Conte non possono chiedere di capire Gazzi e Barreto ‘perché tanto non si sarebbero potuti salvare’, altrimenti la coerenza andrebbe a farsi benedire. Ma attenzione: nessuno dice che occorra scagliarsi contro i due giocatori attualmente al Torino: è evidente, a questo punto quasi a tutti, che forse qualcun altro, anche se di fede calcistica diversa da quella granata, aveva ragione. Questa giustizia sportiva va riformata e rivista completamente. La carriera di Gazzi e Barreto non è in pericolo e i due torneranno già a giocare prima del prossimo autunno, senza particolari macchie, perché nessuno di noi è certo della loro colpevolezza, nonostante il patteggiamento: chi rischia davvero è Gillet, ma è paradossalmente quello che può sperare in qualcosa di meglio dei due compagni. E qui si capisce quanto sia contorta la giustizia sportiva: maggiore è la pena, maggiore è la possibilità di uscirne puliti, perché alla fine non sussistono vere prove di quanto l’accusa sostiene. Gillet passerà delle settimane terribili, ma può ancora uscirne pulito, del tutto, senza patteggiamenti o altre vie: se questo accadrà per davvero però, allora dovremo interrogarci su una giustizia sportiva che non può continuare su questa strada.

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