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  • Toromania: non è una squadra per Hart

    Toromania: non è una squadra per Hart

    • Andrea Piva
    Quello messo a segno dal Torino con Joe Hart è stato uno dei principali colpi di mercato della scorsa estate, d'altra parte in casa granata non si vedeva da un bel po' di tempo arrivare un big del calcio internazionale, un calciatore che fino a pochi mesi prima era titolarissimo in una delle squadre più forti d'Europa come lo è il Manchester City. Nei giorni precedenti la chiusura dell'affare, quando la voce della trattativa aveva iniziato a farsi largo, in molti, tra i tifosi granata e non, avevano pensato si trattasse di una bufala, di un'invenzione giornalistica: in pochi credevano che il portiere della nazionale inglese potesse effettivamente scegliere di giocare nel Torino. Sono ancora meno quelli che oggi credono che Hart possa restare in granata anche nella prossima stagione.

    Riuscire a legare il portiere al Torino a titolo definitivo si è sempre saputo che sarebbe stata una vera e propria impresa: per il cartellino del giocatore il City chiede non meno di 18 milioni di euro, una cifra che non sarebbe di per sé fuori portata per le tasche di Urbano Cairo (considerando anche il ricco bottino che a fine stagione incasserà dai riscatti di Maksimovic, Peres, Martinez e Jansson) ma che finora il presidente granata non si è neanche mai avvicinato a spendere per un singolo calciatore (l'acquisto più oneroso negli undici anni e mezzo da proprietario del Torino è stato Adem Ljajic, pagato 8,5 milioni). Bisogna poi considerare l'alto ingaggio percepito da Hart, superiore ai 4 milioni a stagione, che attualmente è pagato in gran parte dal Manchester City: uno stipendio che ben al di sopra del tetto salariale granata. I dirigenti del Toro speravano quindi (e in minima parte sperano ancora) di riuscire a rinnovare il prestito del portiere, facendo eventualmente leva sulla volontà del calciatore di restare sotto la Mole. Proprio su questo punto sorge però un altro problema: questo Torino non è una squadra per Joe Hart.

    Per quanto la città, i tifosi e la maglia possano essergli entrati nel cuore, difficilmente il portiere a fine campionato deciderà di rimanere in granata: per convincere un giocatore con tale curriculum a restare, il Torino avrebbe avuto bisogno, per lo meno, di qualificarsi all'Europa League; invece la squadra di Mihajlovic a metà campionato si è ritrovata lontana dalle prime posizioni e immischiata nella zona di classifica in cui stazionano le varie squadre senza più grandi obiettivi da raggiungere. Hart, a cui le offerte da parti di top club come Chelsea e Liverpool non mancano, nella prossima stagione sembra quindi essere destinato a difendere una porta diversa da quella granata: il Torino non sembra essere ancora cresciuto abbastanza per un portiere come lui.

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