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  • Toromania: per l'Europa c'è un Mihajlovic da accontentare

    Toromania: per l'Europa c'è un Mihajlovic da accontentare

    • Andrea Piva
    Un Natale così sereno in casa Torino non lo si passava da un po' di tempo: record di punti nel girone d'andata da quando la vittoria ne vale tre, una squadra tosta e determinata che dà l'impressione di poter vincere contro chiunque e un ottavo posto in classifica che lascia intatte le speranze di qualificazioni all'Europa League. L'artefice dei successi granata ha un nome ed un cognome ben preciso: Sinisa Mihajlovic.

    Più di Joe Hart, di Adem Ljajic e di Iago Falque, l'allenatore in questi primi mesi sulla panchina granata si è rivelato il miglior acquisto che Cairo potesse fare per rinforzare il suo Torino. Mihajlovic è un allenatore molto diverso dal suo predecessore al Torino, Gian Piero Ventura, sia da un punto di vista tattico che di mentalità, ma anche per quanto riguarda le ambizioni. Non si accontenta di far crescere i giocatori e far sì che possano poi spiccare il volo verso altri lidi per gioia delle casse societarie: Mihajlovic vuole vincere e raggiungere traguardi ambiziosi. Per farlo ha bisogno dei giocatori giusti, non solo di una schiera di scommesse.
    Ecco perché nell'imminente sessione di calciomercato i dirigenti granata dovranno ascoltare e accontentare Mihajlovic. L'obiettivo della qualificazione all'Europa League è ampiamente alla portata del Torino, per raggiungerlo bisognerà terminare il lavoro iniziato la scorsa estate: Nikola Maksimovic e Kamil Glik non sono stati sostituiti degnamente, basti pensare che Arlind Ajeti ha finora trovato spazio solamente nella partita di Coppa Italia contro il Pisa e che Luca Rossettini, pur mettendo in campo sempre tanto impegno e grinta e risultando anche uno dei migliori nelle ultime uscite, ha più volte mostrato lacune in marcatura. Serve poi un rinforzo a centrocampo, una mezzala che sappia unire alla quantità anche la qualità: Obi non dà garanzie sul piano fisico e Acquah pecca molto a livello tecnico. Infine serve un altro esterno d'attacco, di primo livello, che possa far rifiatare se necessario Falque e Ljajic.

    Se Cairo e Petrachi accontenteranno Mihajlovic, intervenendo sul mercato per acquistare giocatori che diano garanzie e non semplici scommesse, allora il Torino non potrà fare altro che crescere. Scegliendo il tecnico serbo Cairo la scorsa estate ha deciso di intraprendere una strada che può portare la sua squadra sempre più in altro: ora tocca al presidente far sì che il cammino intrapreso dal suo Toro sia il più semplice possibile.

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