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  • Toromania: povero Filadelfia e poveri tifosi, non c'è mai pace

    Toromania: povero Filadelfia e poveri tifosi, non c'è mai pace

    • Andrea Piva
    Povero Filadelfia, non hai mai pace. Due mesi fa hai accolto 50.000 cuori granata in festa per la tua rinascita, dopo che ti avevano ridotto ad un ammasso di ruderi, che il tuo prato era stato invaso dalla gramigna e dalla spazzatura. Durante le Olimpiadi del 2006 ti avevano anche nascosto, per far sì che i turisti arrivati da tutto il mondo a Torino non vedessero come ti avevano ridotto. Ora sei rinato, sei diverso da prima ma sei comunque speciale: sei tutto granata e sei di nuovo la casa del Toro. O meglio, dovresti essere la casa del Toro. Il condizionale è d'obbligo perché, nonostante in questi giorni Belotti e compagni si stiano allenando sul tuo campo, il contratto di affitto che ti vedrà essere ufficialmente la casa della squadra granata non è ancora stato firmato e ora sei finito al centro di uno scontro tra Urbano Cairo e la Fondazione Filadelfia: prima un'intervista al veleno del presidente granata, poi la risposta piccata della Fondazione attraverso un comunicato, infine la nuova replica del Torino attraverso un altro comunicato.

    Povero Filadelfia, ma anche poveri tifosi. Né il tempio, né i cuori granata meritano questa telenovela per il contratto. Negli ultimi venticinque anni entrambi hanno già sofferto abbastanza, sono stati illusi e presi in giro e ora meritano di poter tornare ad essere un tutt'uno. Anche con la squadra.

    Se dipendesse dai tifosi, il contratto tra Torino e Fondazione sarebbe già stato firmato, da molto tempo.  I dettagli da limare sono invece ancora molti e lo scoglio principale sembra essere quello di un bar, che la società granata vorrebbe installare all'interno dell'impianto, in un'area dove, secondo lo statuto della Fondazione (approvato e firmato quindi anche dallo stesso Torino) non si può fare. Da una parte il Torino insiste nel volere il punto ristoro (che non è mai stato realizzato neanche alla Sisport in questi anni in cui la squadra di Cairo si è allenata lì), dall'altra la Fondazione intende far rispettare lo statuto: nessuna delle due parti vuole cedere ma qualcuno lo dovrà fare, per il bene del Toro, dei tifosi e del Filadelfia. Nessuno merita questi continui rinvii.

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