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  • Toromania: presi a pallate

    Toromania: presi a pallate

    • Andrea Piva
    Perdere, senza aver capito come. Non perché si è dominato la partita e si è subito gol in qualche modo bizzarro, ma perché non si è proprio compreso il modo di affrontare e limitare gli avversari. È un po' quello che è successo ieri al Torino, preso a pallonate da un Napoli arrivato in Piemonte affamato di punti, con la bava alla bocca per centrare il secondo posto e trovatosi di fronte un torello spento, lontano parente della squadra che sette giorni fa aveva bloccato sull'1-1 la Juventus nel derby. Il Torino nel primo tempo si è arrabattato come ha potuto per cercare di contenere quei tre folletti indemoniati che Sarri ha schierato in attacco, ha preso un gol ed è stato graziato in almeno altre due occasioni poi, nella ripresa, la difesa si sgretolata completamente, il centrocampo non ha neanche più provato a fare da diga e il Napoli ha dilagato. Come all'andata.

    Mertens, Insigne e Callejon sbucavano da ogni dove, Carlao e Rossettini o si sono limitati a guardarli (come in occasione del primo gol) o sono stati costretti dalle differenti qualità atletiche a osservare i tre fare quello che volevano. Già all'andata  il Torino era stato messo sotto sul piano del gioco dal Napoli, ora la storia si è ripetuta e, proprio come al San Paolo, la squadra granata ha dimostrato di aver capito poco del gioco degli avversari, questa volta però man mano che il tempo passava le cose, anziché migliorare, peggioravano sempre più. Se il Torino e Mihajlovic volevano lanciare un qualsiasi messaggio a Maksimovic per il suo tradimento estivo, di certo non hanno trovato il modo giusto per farlo.

    Ora restano due partite per terminare la stagione, per cancellare l'umiliazione patita tra le mura amiche con i cinque gol rifilati dai partenopei. Genoa e Sassuolo le tappe per chiudere al meglio una stagione che ha già emesso due verdetti: l'ottavo posto è ora matematicamente irraggiungibile e quei 57 punti ottenuti dal Torino di Ventura nel 2014 sono destinati a restare un record nella gestione Cairo per un'altra stagione.

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