'Fateci riassaporare il piacere di essere il Toro'. Lo pensano i tifosi, che esprimono questo desiderio come una preghiera. 'Fateci tornare davvero la voglia di essere granata', ma a 360 gradi, non solo la domenica. 'Fateci sognare, come da tempo non accade, per far sognare i nostri figli e i loro amici, così da trovare nuova linfa per questa fede granata, che perdura, ma è a forte rischio estinzione'. Il Toro è il Toro, qualcosa di diverso da tutto il resto: nel bene e nel male. Il Toro è quella cosa che se non sei tifoso non capisci esattamente cosa significhi, anche se basterebbe poco per comprenderlo. 

Ma il Toro è qualcosa che si è smarrito negli ultimi anni e va assolutamente ritrovato. Lo spirito, l'attaccamento, la passione: tutte cose che esistono, continuano ad esistere, ma latitano e rischiano di andare perdute. Questo anche perché nel Toro di oggi forse certi valori mancano proprio a partire dalla società e, negli ultimi tempi, anche da parte della squadra. Lo spirito Toro è qualcosa con cui è facile riempirsi la bocca. Il popolo granata non ama essere preso in giro, perché come ogni tifoso particolarmente passionale, se rimane deluso, alla fine si arrabbia. E non poco. 

Cosa può fare la squadra, ora? Beh, innanzitutto a Genova, contro i rossoblù, c'è l'opportunità di rimettersi in carreggiata in questo campionato divenuto improvvisamente maledetto. Soprattutto, però, c'è l'occasione per dimostrare che questa maglia, questi giocatori la possono e la vogliono onorare. Serve una spinta al Toro, ma questa volta non arriverà dai tifosi: dovranno essere i giocatori a dare la prima scossa ad un ambiente che ha il terrore di vedere deluse ancora una volta le proprie aspettative.