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  • Totti-Del Piero:| Panchine parallele

    Totti-Del Piero:| Panchine parallele

    Bianco o nero? Stavolta la roulette juventina dice bianco. Il miglior attacco del campionato (12 reti) ovvia alla difesa peggiore (9 gol subiti, come Roma e Udinese). L’equilibrio tra il bene e il male lo spezza il signor K con piglio manicheo: tripletta e Cagliari impacchettato. Krasic ombelico è ormai una certezza vidimata da Del Neri a parole e nei fatti, nel momento in cui spedisce Del Piero in panchina. Dubitiamo che il turnover riguarderà mai il serbo, non solo per ragioni di anagrafe, piuttosto per la centralità della fascia destra. E non serve scomodare Nedved, per rendersi conto che dinamismo e potenza hanno finalmente trovato un degno erede. Quattro gol all’Udinese, quattro al Cagliari. Nel mezzo i tre subiti dal Palermo. Quando la Juve degli estremi troverà una sintesi, sarà chiaro per quale obiettivo concorrerà. Intanto non ha mai smarrito il carattere, persino nei momenti di black-out. Questa è la vera discontinuità rispetto al passato: i bianconeri, se possono, non porgono l’altra guancia.

    Di fatto in 90 minuti passano dal seminterrato (penultimo posto virtuale) ai piani alti (-3 dalla coppia di vetta). Sarà pepe sulla scontro diretto di domenica prossima con i nerazzurri e sale su una classifica a fisarmonica. Nessuno coglie l’attimo: oggi la vetrina spetta alla Lazio, ieri al Chievo e al Brescia, l’altro ieri al Cesena. Il Napoli e il Palermo seguono un andamento schizofrenico, quindi inattendibile. Il campionato breve ha i suoi testimonial eccellenti. Rispetto all’anno scorso l’Inter ha collezionato tre punti in meno, la Roma due, e sono le squadre che si erano disputate lo scudetto sino all’ultima giornata. Difficile inquadrare la stagione dei nerazzurri: restano i meglio attrezzati, ma gli equilibri, in campo e nello spogliatoio, non rappresentano un diritto acquisito, vanno difesi e puntellati stagione dopo stagione, partita dopo partita.

    Eravamo abituati alle mattane di Balotelli, lo sfogo in diretta tv di Chivu è stato un colpo di gesso sulla lavagna dei campioni. E questo per una serie di ragioni: Chivu ha toccato un nervo scoperto, ossia la scarsa disponibilità al sacrificio di alcuni compagni, ha aperto un dibattito su Eto’o, lo ha fatto platealmente. Con il senno del poi le sue parole («Non corrono, me ne vado») contenevano il seme della prima sconfitta in campionato. La sfida lanciata a Benitez è doppia: tattica (le distanze tra i reparti) e psicologica (la disponibilità dei giocatori, in particolare degli attaccanti, ad accorciarle). Riuscirà a vincerla soltanto se si dimostrerà un leader, oltre che uno stratega. In questo senso, il pericolante Ranieri sabato gli ha impartito una lezione. E chi si scandalizza per la sostituzione di Totti dimentica che nella scorsa stagione il capitano venne levato addirittura nell’intervallo del derby. Allora come oggi, la Roma vinse.
     


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