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  • Tradimenti di mercato: la storia di Torino e Juventus

    Tradimenti di mercato: la storia di Torino e Juventus

    • A.S.

    Il 'tradimento' è servito. Demagogia e moralità prendono il sopravvento di questi tempi e allora anche il possibile addio di Ogbonna con destinazione Juventus diventa frutto di un concetto semplice e banale: 'Non esistono più bandiere e simboli'. E così il passaggio dal Toro alla Juve (o viceversa, anche se più improbabile per ovvi motivi) diventa qualcosa cui nemmeno i tifosi sembrano fare più caso: eppure nella storia più recente ricordiamo cosa successe a Balzaretti nel 2005 ­dopo il fallimento economi­co dei granata - col suo approdo alla Juventus. Conte­stato e fischiato, ancora oggi, il terzino fatica a trovare un clima amichevole quando passa da queste parti: d’altronde lui era cresciuto nelle giovanili granata ed era diventato capitano del Toro, collezionando peraltro 94 presenze e due gol.

    La storia granata è ricca di questi trasferimenti 'particolari': di recente ricordiamo l’anonimo prestito di Pasquato dalla Juve al Toro, con restituzione al mittente, senza rimpianti, a fine stagione. Qualche anno più in­dietro: Christian Abbiati nel 2005-06 va alla Juve in prestito e gioca 19 gare e l’anno successivo si salva col Toro giocando da titolare 36 partite. Negli Anni Novanta l’ultimo a passare dai granata ai bianconeri era stato Gianluca Pessotto, nel 1995: in granata aveva messo in­sieme 32 presenze e un gol, nella Juve divenne invece una bandiera, giocandoci 11 anni, segnando due reti in 243 partite. Il percorso in­verso lo aveva compiuto qualche anno prima Pasquale Bruno, che dal 1987 al 1990 aveva giocato 67 gare con la maglia bianconera addosso, mentre dal 1990 al 1993 ha vestito i colori granata in 74 occasioni e mettendo la firma su un gol, divenendo peraltro un simbolo di granatismo ancora oggi indiscusso e indiscutibile. Anche il trasferimento di Dino Baggio aveva destato qualche imbarazzo a suo tempo: il centrocampista, cresciuto nel vivaio del Toro, passava alla Juve dopo aver giocato 25 partite nel Toro. In bianconero, dal 1991, giocherà 49 gare. Ne­gli anni precedenti il 'simbolo' del 'tradimento' lo aveva rappresentato invece Aldo Serena, che in Italia ha vestito sia le maglie delle due squadre di Milano che delle due compagini di Tori­no: in granata nel 1984-85, Serena aveva segnato 9 gol in 29 partite e l’anno successivo passò alla Juve, rimanendoci fino al 1987 segnando 21 reti in 51 gare. I tifosi meno giovani però ricordano anche la contestazione in piazza per evitare che Gigi Meroni potesse andare alla Juve (ci andò poi Gigi Simoni, nell’estate 1967), senza dimenticare poi che uno dei giocatori più importanti del Grande Torino, Guglielmo Gabetto, vinse tutto in Italia con entrambi i club del capoluogo piemontese.

    (CronacaQui Torino)

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