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  • Trapattoni: 'Menez crede di essere il padre eterno, non è un professionista'
Trapattoni: 'Menez crede di essere il padre eterno, non è un professionista'

Trapattoni: 'Menez crede di essere il padre eterno, non è un professionista'

Intervenuto in diretta a 'Spazio Milan' su Top Calcio 24, l'ex allenatore e ct Giovanni Trapattoni ha parlato del momento del calcio italiano e in particolare dei rossoneri: "Le nazioni più appetibili sono la Germania, la Spagna, la Russia e l’Inghilterra. Il nostro prodotto, adesso, non è più sostenibile. Il discorso qua non riguarda Berlusconi, ma i giocatori: quali sono i calciatori che possono giocare nel Milan per farlo stare ai livelli che merita? Oggi vedo un po’ di superficialità nei tifosi. Bisogna pianificare ed iniziare a pensare a livello globale".

LE SCELTE DI CONTE - Trapattoni ha commentato anche la scelta del ct Conte di convocare Rugani e non Romagnoli al posto dell'infortunato Barzagli per le due amichevoli dell'Italia contro Spagna e Germania: "Tante volte ci sono aspetti, anche dei procuratori, che non vengono a galla. A volte magari capita anche che i giocatori possano avere un calo di condizioni e quindi ti affidi a quelli che conosci meglio".

MIHAJLOVIC - Un appunto anche sulla situazione di Sinisa Mihajlovic: "Non è una persona sprovveduta. Lui ha piena consapevolezza di quello che accade attorno al Milan, ma forse non ha gli strumenti per accontentare le richieste della società".

CASO MENEZ - Il pareggio contro la Lazio non è la nota più stonata per il Milan, tiene banco il caso Jeremy Menez e la sua riluttanza a scaldarsi per entrare in campo nei minuti finali del match. Trapattoni commenta senza mezzi termini: "Menez, come Balotelli, deve dimostrare di essere un professionista vero, pensa di essere un padre eterno quando altri giocatori della rosa si impegnano come o forse più di loro. I giocatori sono come dei gatti: bisogna accarezzarli nel verso giusto, sennò il pelo si rizza".

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