L'esperienza in Grecia dal sapore di 'toccata e fuga', ma soprattutto l'annata amara al Torino, non hanno lasciato senza passione per il calcio giocato Mario Beretta, che attende con serenità la chiamata di un club italiano, specialmente nel periodo autunnale in cui molti colleghi sono in bilico sulle rispettive panchine. 'Questo inizio di campionato ha segnato novità non solo nelle parti alte della classifica, ma anche dietro, con Roma e Parma, ma anche Fiorentina, in difficoltà - ha esordito il tecnico milanese, ospite ai microfoni di Radio Toscana -. La classifica è corta, quindi rimane un torneo aperto, e bello. Davanti l'Inter comunque rimane la favorita per lo scudetto'.

'Con Mutu la Fiorentina vale parecchio in più, almeno per il Mutu che conosciamo noi, che sta a posto fisicamente e mentalmente - ha affermato Beretta -. Il rumeno non gioca da nove mesi quindi, come dopo un grave infortunio, magari gioca bene la prima partita e poi subisce un calo, quindi è giusto calcolare possibili oscillazioni di rendimento. Mutu ha reso molto bene come punta esterna o dietro Gilardino, quindi sono queste le due opzioni principali per collocarlo nella squadra gigliata. Ho visto il gol di Babacar in coppa: grandissima perla di Ljajic, un giovane che forse ha avuto troppa responsabilità, mentre invece bisognerebbe levargliela perché la pressione non serve a chi deve crescere come il serbo. Credo che l'opzione Ljajic-Mutu-Gilardino, magari in alcune partite particolari, possa essere praticabile'.

'Il Catania ha mantenuto gli stessi giocatori dell'anno scorso, tranne Martinez, è difficile da affrontare soprattutto in casa sua - ha concluso Beretta -. Gli etnei non possono permettersi passi falsi, mi aspetto una gara difficile per ambedue le squadre, con i viola però carichi per le due vittorie consecutive'.