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  • Violamania: tutti i 'messaggi' di Galliani ai Della Valle VIDEO

    Violamania: tutti i 'messaggi' di Galliani ai Della Valle VIDEO

    • Luca Cellini

    La sottile guerra di nervi tra Milan e Fiorentina per la conquista del terzo posto, ultimo valido per l'accesso Champions League, è iniziata più o meno a fine febbraio. Quando l'amministratore delegato rossonero Adriano Galliani si è accorto che era la squadra viola la rivale più importante, prima ha 'sdoganato' i gigliati dall'anonimato, poi ha prodotto l'attacco diretto, alla vigilia del turno pasquale, tirando fuori la storia del 'campionato falsato', perchè Pasqual e compagni avrebbero giocato a Cagliari senza pubblico, a differenza di quanto fatto dal Milan. Naturalmente la Fiorentina non c'entrava niente, ma era un modo come un altro per mostrarsi deboli, senza tenere conto che lo stesso Galliani è vicepresidente di Lega e di fatto numero uno di un club tutt'altro che vittima delle politiche societarie del calcio italiano.

    I fatti accaduti al termine del primo tempo di Fiorentina-Milan, con la reazione del pubblico nei confronti della dirigenza rossonera per l'espulsione di Tomovic (e i media nazionali che hanno taciuto sulla reazione dello stesso Galliani nei confronti di chi lo ha offeso in tribuna autorità), hanno scatenato da parte del club di via Turati una serie di attacchi senza senso sull'inciviltà di una tifoseria, quella viola, che mai negli ultimi quindici anni si è resa protagonista di atti antisportivi. Nel frattempo è proseguita la sottile strategia dell'aggiustamento dei calendari: casualmente (...) la Fiorentina è stata sempre costretta a giocare prima del Milan, così la squadra di Allegri ha potuto giocare conoscendo già il risultato della sua avversaria più temibile per il terzo posto, senza contare le parole di Mario Balotelli, che ha lamentato un presunto accanimento arbitrale su di lui, mentre la sua squadra veniva 'sollevata' in pieno inverno da una mediocre classifica grazie ad un numero record di rigori a favore.

    Ultimo atto di questo disegno ben preciso: pubblicare sul proprio profilo Twitter le foto della prossima divisa del Milan, con tanto di coccarda della Champions League sulle maniche, come se quest'ultimo obiettivo fosse già stato acquisito dai rossoneri, e una foto di Riccardo Montolivo, come per dire: 'E' dovuto venire qua un vostro ex giocatore per conquistarla'. Tralasciando editoriali di pseudo-giornalisti al servizio dei rossoneri, ci si chiede: perchè tutta questa battaglia nei confronti della famiglia Della Valle, al di là della sfida per il terzo posto? E' presto detto: questa Fiorentina, tornata competitiva tecnicamente e forte a livello societario, spaventa il Milan, in bilico fra incertezze interne e difficoltà finanziarie, parzialmente sanate dal ritorno in Champions League. Il ritorno dei Della Valle in Lega, come annunciato dal minore dei fratelli Tod's, non fa certo piacere al club rossonero, che ha voluto mandare (e lo farà ancora) segnali precisi ai 'padroni' della Fiorentina, i quali già otto anni fa provarono a sovvertire la politica della Lega Calcio. Galliani sembra avvertire: 'O venite dalla nostra parte, o sarà guerra'. I Della Valle, che nella vicenda Calciopoli da vittime furono fatti passare per carnefici, saranno sotto attacco ancora per lungo tempo, almeno fino a quando non avranno chiarito cosa vorranno fare al momento del loro ritorno in Lega. E non stupisca che in periodo di mercato altrettanto 'casualmente' spunti il nome di Ljajic abbinato al Milan. Come se i rossoneri avessero bisogno del serbo, in un parco attaccanti già formato da Balotelli, El Shaarawy, Niang e Pazzini. La 'guerra' per il potere è soltanto cominciata.

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