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  • Udinese, Danilo:|'Sogno la maglia del Brasile'
Udinese, Danilo:|'Sogno la maglia del Brasile'

Udinese, Danilo:|'Sogno la maglia del Brasile'

Sbarcato dal Brasile e subito inamovibile. Esperienza, senso della posizione, grinta e qualità nel pacchetto difensivo dei bianconeri, Danilo Larangeira, è diventato in breve tempo fondamentale nello scacchiere di Guidolin e un beniamino dei tifosi bianconeri. Il centrale verdeoro, oggi, ha risposto alle domande dell’inviato di “Serie A Show”, il Magazine ufficiale della Lega Calcio creato per il mercato estero.

Danilo qual è stato il tuo primo impatto con il calcio italiano?

“Positivo. Certo quello italiano è un campionato molto diverso da quello brasiliano. In primo luogo da un punto di vista tattico. Al Palmeiras ero abituato, come tutte le squadre verdeoro, a giocare in una difesa a quattro, mentre qui giochiamo con tre difensori. Ma non ci sono problemi, è normale che un giocatore si debba adattare a schemi diversi. Sono felice, sto giocando tanto, il mister mi ha dato fiducia e la squadra sta facendo molto bene”.


Qual è il feeling con i tuoi compagni di reparto?

“Ottimo, ci intendiamo alla perfezione e i numeri, grazie anche al lavoro del resto della squadra, lo testimoniano se, come è vero, abbiamo la seconda migliore difesa della serie A dopo la Juventus. Benatia? Un grande giocatore. Uno che è diventato quello che è partendo dal basso, lavorando seriamente, e dalle categorie minori. Gli auguro le migliori fortune in coppa d’Africa e che torni da noi più forte di prima”.

Che tipo di allenatore è Guidolin?

“Un tecnico eccezionale. Preparato, e non lo scopro certo io, ma soprattutto sincero, giusto e coerente nelle scelte. In che senso? Nel senso che la domenica manda in campo chi si è allenato bene in settimana, chi sta meglio di altri. Per lui non conta il nome che porta sulla maglia un giocatore, ma lo stato di forma e il grado di impegno che ognuno di noi dimostra sessione dopo sessione”

Che giocatore ti ha sorpreso maggiormente nell’Udinese?

“Senza nulla togliere agli altri dico Asamoah. È forte, davvero forte, secondo me uno dei migliori centrocampisti d’Europa perché fa le cose semplici, è dappertutto, e prende sempre la decisione giusta. Un giocatore di talento, completo e moderno”.

Qual è il reale obiettivo di questa Udinese?

“Innanzitutto pensiamo a fare 40 punti. Ce ne mancano ancora 5 e speriamo di conquistarli il prima possibile. Una volta tagliato questo traguardo potremo anche pensare a divertirci…”

L’emozione più bella di questa tua prima metà di stagione italiana?

“Ne scelgo due: le vittorie con la Roma e a San Siro contro l’Inter. Non soltanto per i tre punti messi in cascina, ma soprattutto per l’ottima prestazione d’insieme. Abbiamo giocato un gran calcio e dimostrato di possedere nel nostro dna carattere e un cuore davvero grande”.

L’attaccante più difficile da marcare fino a questo momento?

“In serie A è dura ogni domenica e in Italia ci sono tantissimi grandi attaccanti. Penso a Cavani, Lavezzi o Gilardino, uno che usa tanto il fisico per prendere in posizione e provare a “fregarti”, ma onestamente cercare di limitare uno come Ibrahimovic è veramente difficile”.

Alla nazionale brasiliana ci pensi?

“Ogni brasiliano ci pensa e, in cuor suo, spera di essere convocato. Ma non deve diventare un assillo. Io sono convinto di una cosa e cioè che devo pensare all’Udinese e al bene della squadra che ha creduto in me e che mi ha portato in Italia. Cercare di dare il mio contributo domenica dopo domenica per provare ad arrivare sempre più in alto in campionato e in Europa: poi se dovessimo convocarmi ne sarei felice e onorato”.


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