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  • Udinese, Guidolin:| 'Basta e Lazzari sì, Domizzi no'

    Udinese, Guidolin:| 'Basta e Lazzari sì, Domizzi no'

    L'Udinese non si ferma più. Dopo aver ospitato nel giro di quattro giorni Anzhi e Milan, i bianconeri tornano in campo domani sera all'Olimpico di Torino contro la formazione granata. Tre partite in sette giorni, dunque, ma mister Francesco Guidolin nel corso della conferenza stampa pre partita si è detto fiducioso e cosciente delle difficoltà del match.


    Lazzari rientra?
    "Sì, e spero di avere anche Basta. Domizzi non credo, manca la rifinitura ma non penso".
     
    Il Torino è una squadra ostica che gioca con il 4-2-4. Pensa di cambiare modulo?

    "Il Torino non è una squadra ostica, è un'ottima squadra formata da ottimi giocatori e allenata da uno dei più bravi allenatori. Inoltre, hanno lo spirito della neo promossa. Lasciamo perdere i sistemi di gioco e concentriamoci sul fatto che sarà una trasferta difficile. Quello che mi piace di più della mia squadra è che noi proviamo in allenamento tante cose e vorrei pensare che il cambiamento del sistema di gioco lo possiamo trovare a seconda della situazione e dell'avversario. Con il Torino bisogna fare valutazioni di un certo tipo dal punto di vista tattico".
     
    Di Natale e Ranegie hanno giocato le ultime due partite, sta pensando al turnover?
    "Ci penso fino a domani sera. Manca poco, mi prendo tutto il tempo per decidere".
     
    Barreto potrebbe avere qualche stimolo in più nel giocare contro un suo ex allenatore?
    "Giocare una partita in Serie A viene prima di ogni altro tipo di motivazione. Questo vale per tutti. Prima di tutto c'è una motivazione di gruppo che tutte le volte che scendi in campo devi cercare di avere per raggiungere gli obiettivi di squadra".
     
    Fiducioso dopo la vittoria sul Milan?
    "Io sono fiducioso se vedo la mia squadra correre, aiutarsi. Quando vedo una squadra propositiva. Io prendo fiducia da lì. Tutte le vigilie cerchiamo di organizzarci e prepararci per essere pronti. Domenica la squadra ha fatto così".
     
    Cosa pensa del Torino?
    "Bisogna considerare che c'è la mano sapiente di un allenatore, un gruppo di giocatori di qualità e questo entusiasmo e voglia di vivere la Serie A".
     
    Pereyra è tra i giovani più positivi. Come lo ha visto dietro le punte?
    "Secondo può giocare dietro una o due punte. È un ragazzo che sta crescendo, ha avuto difficoltà legate soprattutto a un carattere molto chiuso. È un ragazzo molto riservato che ha risentito il cambiamento di mentalità e la lontananza dalla sua realtà. Questo ha fatto sì che le cose più belle le ha cominciate a fare vedere verso fine stagione, ma è un ragazzo destinato a crescere e ha una duttilità straordinaria. Da lui mi aspetto dei balzi da qui in avanti".
     
    Maicosuel e Willians sono più indietro rispetto ad altri?
    "Si può pensare che l'adattamento possa essere più semplice per un ragazzo più grande, ma ci sono casi in cui questo processo di integrazione ha lo stesso percorso di un ragazzo giovane. Ci vuole un po' di pazienza e farli sentire importanti. Sono quelli un pochino più indietro degli altri dal punto di vista dell'integrazione professionale. Loro si allenano con grande professionalità, il loro compito è quello di farsi trovare pronti".


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