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  • Udinese, Guidolin:| 'Partita fondamentale'

    Udinese, Guidolin:| 'Partita fondamentale'

     

    La lotta per l'Europa è ancora aperta e la sfida di domani sera contro la Lazio potrebbe risultare decisiva ai fini della volata finale. Alla vigilia del delicatissimo impegno, mister Francesco Guidolin ha parlato della condizione psico-fisica della squadra e argomentato le dichiarazioni rilasciate in questi giorni dal Presidente Pozzo.
     
    Reja ha detto che senza infortuni la Lazio avrebbe già conquistato il terzo posto, anche l'Udinese potrebbe lamentarsi da questo punto di vista?
     
    “Potrei dire le stesse cose, ma ho sempre ritenuto più giusto non lamentarsi e fare affidamento sui giocatori che ho avuto a disposizione. Non è il mio modo di riferirmi a certe situazioni, non mi piace cercare alibi e scusanti. Ognuno però ha il suo modo, anche Edy è un uomo che va sul concreto e di grande professionalità e personalità. Lui avrà su questo argomento il suo modo di fare e le sue convinzioni, io son convinto di quello che penso”.
     
    Domizzi recupererà per domani?
     
    “Da questo punto di vista non ho molte indicazioni perché ho alcune situazioni un po' particolari da risolvere. Dopo la rifinitura saprò qualcosa in più, ma in ogni caso, come sempre quando ci sono partite ravvicinate, mi prendo tutto il tempo a disposizione per prendere le decisioni. Non solo Domizzi, c'è qualche altra situazione così. Spero che si risolva tutto al meglio, abbiamo ancora più di 24 ore di tempo”.
     
    Le hanno dato fastidio le parole di Pozzo su Floro Flores?
     
    “Io credo che il presidente per quell'aspetto abbia fatto un riferimento a me. Mi ha fatto un milione di complimenti in questi due anni e quindi se ogni tanto fa una critica posso solo accettarla per cercare di fare il meglio per la squadra. Non la vedo come una presa di posizione per i ragazzi, ma come un rilievo nei confronti del suo tecnico. Io sono responsabile delle scelte tecniche e cerco di farle nel miglior modo possibile. Ho già detto che in questo momento non stiamo facendo bene e sono io che faccio le scelte, quindi è giusto che mi prenda le mie responsabilità come ho sempre fatto e che adesso che le cose non stanno andando bene sia io il primo a risponderne”.
     
    Nella stessa intervista il presidente ha anche speso parole d'elogio nei suoi confronti e garantito che lei rimarrà ancora l'allenatore dell'Udinese. Le ha fatto piacere?
     
    “Per me non c'è bisogno di aggiungere parole ad alte parole. Questa è casa mia, non ho mai cambiato idea e se i miei dirigenti saranno contenti di me questa rimane casa mia”.
     
    Quella con la Lazio non è una semplice partita ma "la" partita, è d'accordo?
     
    “Sicuramente è una partita importantissima, uno spareggio per il tentativo di arrivare al terzo posto e questo ci deve dare spinta e motivazioni perché, ancora dopo un anno e per la seconda volta consecutiva, siamo ancora lì a giocare per il terzo posto. Per la Champions, per noi, è una partita decisiva o quasi. Se vinciamo possiamo ancora sperare, se non vinciamo per il terzo posto le speranze si affievoliscono in maniera importante. Per l'Europa, invece, non è decisiva. Quindi, questa è “la” partita”.
     
    Domani sarà un match tra due squadre stanche per la lunga stagione, gli infortuni condizioneranno le sorti del match?
     
    “Io posso parlare della mia squadra: per me noi le gambe le abbiamo ancora buone. È indiscutibile che sentiamo l'amarezza e il disagio di un girone di ritorno non all'altezza delle nostre potenzialità, però secondo me di gambe stiamo ancora bene. Spero di recuperare più giocatori possibili e poi ce la giocheremo sul campo con quelli che avrò a disposizione”.
     
    Guardiola, nel discorso di addio, ha consigliato di guardare oltre il blackberry. Cosa pensa a riguardo?
     
    “Per questa frase ci sono passato molti anni prima di “Pep”, che è una persona che stimo e mi piace molto perché è un uomo sensibilissimo e molto intelligente. Sì, ne ho parlato molte volte con i miei vari gruppi, non c'è solo il calcio, i videogiochi o altre cose. Ho sempre detto, in tutti gli spogliatoi che ho frequentato, che se io sono arrivato a fare questo tipo di lavoro il merito è della scuola e di tutti gli anni che ho passato a studiare, a cercare di aprire la mente. Stando sui libri ti confronti con la cultura, con le conoscenze, con i compagni, con i professori. Si diventa una persona diversa: più pronto, più sveglio, più attento, più capace e soprattutto con una visione delle cose più ampia. In quella frase mi sono rivisto, ma ci sono passato da tanti anni”.
     
    Quali sono le insidie maggiori del match di domani?
     
    “Tutte le insidie che ci sono in una partita, quindi l'avversario che è di qualità e che da due anni sta facendo benissimo, da quando è arrivato Reja. Bisogna dare grande merito al mio collega e alla società. La Lazio è forte, una squadra che ha qualità e giocatori importanti”.
     
    La squadra è consapevole che non si può sbagliare più nulla?
     
    “Questa consapevolezza è di tutti, è comune. Sappiamo che un altro passo falso ci toglierebbe dalla corsa per il terzo posto per continuarne un'altra. Naturalmente un altro passo falso si aggiungerebbe agli altri già fatti, quindi domani dobbiamo avere la forza, l'entusiasmo, la grinta e la voglia di invertire la tendenza e fare una bella partita e una bella vittoria. Andiamo alla ricerca di questo con tutte le nostre forze”.

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