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  • Udinese, Pozzo: 'Ritirare la 10? È un'idea. Per Di Natale le porte saranno sempre aperte'

    Udinese, Pozzo: 'Ritirare la 10? È un'idea. Per Di Natale le porte saranno sempre aperte'

    Antonio Di Natale in conferenza stampa ha voluto salutare i tifosi dell’Udinese dopo 12 stagioni in Friuli. Con l’attaccante anche il presidente dei bianconeri Pozzo, che ha dichiarato: "E' una giornata emozionante, soprattutto pensando al futuro senza Totò. Non sarà facile sostituire un campione del genere, ha dato tanto al club e ci ha fatto divertire tantissimo. Abbiamo avuto la fortuna di avere questo campione con noi. Ci sono altri che hanno segnato tanto, ma cose così spettacolari e utili ai fini della classifica non le ha fatte nessuno. Per questo ci mancherà moltissimo dal punto di vista tecnico. Quest'anno abbiamo sofferto perché eravamo abituati benissimo con lui, purtroppo ha avuto un po' di acciacchi. Ho grandi ricordi di questi 22 anni. Sono entrato quasi per caso in società, l'Udinese aveva bisogno di qualcuno che desse continuità. Questo non era e non è il mio lavoro, il calcio è una passione, un divertimento. Ad un certo punto ci siamo rimboccati le maniche ed è entrato in società mio figlio. Questo per me è un momento difficile da affrontare. Non potremo mai dimenticarci di un campione del genere, lui ha sempre continuato a dare tutto per questa società Noi e i tifosi siamo riconoscenti a Totò per averci fatto divertire, ora dobbiamo guardare avanti anche se non sarà semplice. Non so cosa vorrà fare, ma finché Totti giocherà a calcio potrà farlo anche Totò. Qua troverà sempre le porte aperte, anche quando avrà smesso di fare il calciatore".

    Di Natale ha poi preso la parola: ”Ringrazio tutti, sono stati 12 anni incredibili. Voglio ringraziare società e tifosi, in questi 12 anni ho fatto una scelta di vita e ne sono felicissimo. Fare 226 gol con l'Udinese non è roba da poco. La mia famiglia mi ha aiutato tantissimo e io ho segnato per me, per la società e per i tifosi. Il più brutto? E’ quest'anno, non abbiamo mai sofferto così tanto. Il più bello è la vittoria a Catania, quando siamo tornati c'era tantissima gente ad accoglierci. Ringrazio il presidente, ma io non scomparirò da Udine. Non so, ma sicuramente resterò legatissimo a Udine. Vediamo, ora mi farò un paio di mesi di vacanza ma da giocatore non tornerò sicuramente. E' giusto dar spazio ai giovani. Io qua ho due scuole calcio... I settori giovanili sono la mia passione. Sto bene a Udine come a Empoli, ma questa città mi ha dato molto. Mi hanno sempre fatto sentire uno di loro. Per questo ho fatto questa scelta di vita ed è stato un onore essere stato accettato da questa gente”.

    Il futuro dell’attaccante per Pozzo resta ancora un rebus: “Se dicesse di voler restare ancora un anno per aiutare lo spogliatoio ne saremmo felici ma non è nelle sue corde. Io credo possa giocare a calcio ancora per due anni, pur dovendo prendere atto di non essere più il Totò di alcuni anni fa. Un campione non vuol mai uscire dal campo, purtroppo nel calcio si deve anche accettare i fatti. Se vuol continuare potrà continuare, se vorrà restare con altri incarichi potrà farlo. Siamo convinti che ciò che ha fatto come calciatore potrà farlo anche in altri ambiti. Ritirare la 10? Non ci abbiamo pensato ma può essere un'idea".


     

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