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  • Udinese, Stramaccioni: 'Di Natale e Muriel non stanno bene'
Udinese, Stramaccioni: 'Di Natale e Muriel non stanno bene'

Udinese, Stramaccioni: 'Di Natale e Muriel non stanno bene'

In conferenza stampa alla vigilia della gara contro il Parma ha parlato il tecnico dell'Udinese Andrea Stramaccioni: "Sarà una partita difficilissima per noi. Non ci nascondiamo; non stiamo globalmente bene dal punto di vista della condizione. Dalla partita contro la Lazio sono usciti con acciacchi Di Natale e Muriel. La nota positiva è che gli assenti stanno tutti migliorando, anche se non saranno ovviamente a disposizione domani", si legge sul sito ufficiale del club bianconero. Alla terza giornata nessuno guarda la classifica e il Parma resta una nostra concorrente per la salvezza. Io la rispetto totalmente e per me contro di loro sarà una partita molto più difficile di quella di giovedì".

Su come stanno Di Natale e Muriel: "Di Natale sul finire della gara ha preso un colpo duro in uno scontro con Cana. E' rimasto in campo stoicamente, ma a fine partita faceva fatica anche a respirare. Io l'ho convocato lo stesso perché vuole provare fino alla fine. Sono convinto che, anche su una gamba sola, farà di tutto per esserci e dare una mano alla causa. Anche Luis ha provato a parte con Artico. Anche lui è convocato, sebbene sia in condizioni difficili. Il suo atteggiamento a Roma dopo l'infortunio è stato da giocatore dedito alla causa".

Su come ha visto Cassano: "Antonio al momento sta trascinando il Parma. Rappresenta la prima opzione di giocata della squadra. Ha segnato, lo vedo bene fisicamente e quando è in queste condizioni può cambiare la storia di una partita. Lui incarna il falso nueve. Donadoni alterna giocatori intorno a lui e l'attacco ha così sempre caratteristiche diverse, creando i presupposti ideali per difendersi e ripartire".

Sul Parma che può aver subito il contraccolpo psicologico della perdita dell'Europa: "Io credo che se Pjanic non avesse trovato il jolly, staremmo qui a parlare di un Parma che aveva fermato la Roma. Non credo che troveremo una squadra giù di morale, ma una che lotta al massimo in ogni partita. Donadoni è un mister bravissimo e, ripeto, sarà una partita molto difficile".

Su come ha preparato la gara: "Non abbiamo avuto in settimana molto tempo per lavorare. Quando dico che non abbiamo fatto niente, intendo che abbiamo dei grandi margini di miglioramento, soprattutto nella costruzione del gioco. L'Udinese ha comunque dimostrato di saper stare bene in campo, ma guai a snaturare le nostre caratteristiche. Dobbiamo migliorare in qualcosa, senza stravolgere l'assetto attuale. Poi la differenza la fanno anche i singoli, e una valutazione completa la faremo quando tutti staranno bene".

Su come è la situazione nel reparto arretrato: "In difesa torna in gruppo Maurizio, come Pinzi. Non sono in condizioni ottimali, ma il loro recupero è importante per il gruppo. Queste considerazioni non sono un alibi, ma una constatazione oggettiva delle difficoltà di poter ruotare elementi. Qualcuno sarà costretto a fare gli straordinari".

Sulle difficoltà che possono spronare il gruppo: "Se i ragazzi sognano il primo posto, svegliamoli subito. Se andiamo in campo scordandoci quello che abbiamo fatto, sarebbe un peccato capitale. Dobbiamo mantenere il DNA di solidità che abbiamo e la sensazione che diamo delle difficoltà di affrontare l'Udinese. Quelli contro Parma e Cesena sono scontri diretti per la salvezza. Non possiamo pensare ad altro".

Sull'esplosione di Karnezis: "Non è una sorpresa, ma lo sapevamo bene. Anzi, mi infastidisce leggere delle inesattezze sul suo conto soprattutto a livello nazionale. Orestis non è un portiere piovuto dal cielo. E', come tanti altri giocatori, un progetto a lungo termine della società. Lui è stato preso dal Panathinaikos quando era uno dei migliori; è stato portato a Granada per poi tornare a Udine in un secondo momento. La maturità di un giocatore, soprattutto se portiere, può arrivare anche a 27-28 anni, come abbiamo visto per Handanovic. Karnezis è l'ennesimo emblema di quanto si lavora bene in questa società, con la sua profonda rete di osservatori".
 

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