'Chissà se va', cantava Raffella Carrà nel 1971. 'Ma sì che va' proseguiva il ritornello. Scaramantici all'opera... ma la canzone sembra davvero adatta all'ultima fatica dell'Udinese. Il dubbio e la speranza. 'Chissà' e 'ma sì'. Il dubbio è quello legato alle incognite dell'emozione e della bravura di un avversario come il Catania, ultimo ostacolo per arrivare al terzo posto. La speranza è quella che ti concedono due risultati su tre, il pareggio e la vittoria. Udinese artefice del suo destino, un destino che può essere ancora Champions ad un anno esatto di distanza.

Un risultato che ha dell'incredibile perché ripetersi in un campionato così difficile, se ti chiami Udinese, non è facile. Eppure nonostante un periodo buio (di tutte le contendenti al terzo posto a dire la verità...), nonostante gli infortuni, nonostante le 'gufate' degli avversari... è l'Udinese quella che sta davanti. A novanta minuti dal termine di una stagione incredibile, si può dire che l'Udinese merita il terzo posto per quanto fatto vedere in buona parte del campionato.

Lo merita Francesco Guidolin che ha saputo, ancora una volta, tirar fuori il meglio dal gruppo. Lo merita la società, che ha dimostrato che non serve 'buttare' i soldi in acquisti a sproposito per fare risultato. Lo merita Antonio Di Natale, che ha trascinato i compagni e che, a 35 anni, può togliersi ancora delle soddisfazioni con la maglia dell'Udinese e della Nazionale. E, infine, lo meritano i tifosi. Anche se, spesso, non sono stati in tanti, ma quelli 'veri' amano i bianconeri come fossero la loro famiglia. E - scaramantici, è ancora il vostro momento - dovesse succedere un ribaltone sarà comunque un campionato storico.