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  • Udinesemania:| Ciao, Moro!
Udinesemania:| Ciao, Moro!

Udinesemania:| Ciao, Moro!

Un addio che percorre tutta Italia. Piermario Morosini se n'è andato in un giorno di aprile, mentre giocava a calcio, la cosa che amava di più. Era un 'figlio' dell'Udinese, come lo ha definito Gianpaolo Pozzo, un ragazzo che in Friuli aveva lasciato un ricordo del suo modo di essere in tutti quelli che lo hanno conosciuto. Non era un protagonista assoluto, uno di quelli di cui si sa tutto perché giocano sempre, perché segnano tanti gol. Giocava poco Piermario, ma ti salutava sempre con un sorriso, educato e molto umile. E nei compagni di squadra ha lasciato un segno indelebile.

Non parlava della sua vita piena di sofferenze, preferiva sorridere e occuparsi dei problemi degli altri. Abbiamo visto un Di Natale sconvolto, che lo ha definito 'un fratello'. Il capitano dell'Udinese non è uomo di tante parole, non ama telecamere e taccuini, e proprio per questo le sue parole sono significative. Abbiamo sentito tante testimonianze raccontare della bontà di Piermario. Andrea Carnevale ha ricordato di come rifiutasse i trasferimenti al sud o all'estero per stare vicino alla sorella affetta da disabilità.

Non ha mai pensato a se stesso, e adesso è doveroso aiutare quella ragazza, a cui era così legato, e che era rimasta l'unico componete della sua famiglia. 'Udinese per la Vita', onlus guidata splendidamente dalla signora Giuliana Linda Pozzo, si è attivata all'istante e ha fatto un appello a tutte le società di calcio. È stato aperto un conto corrente per sostenere Maria Carla, ed è anche questo un modo per non dimenticare in fretta, passato il can can mediatico, gli insegnamenti di Morosini. Si è detto tanto, si è mostrato troppo su questa tragedia. A Udine resta il ricordo di un giovane passato in punta di piedi che nella sua vita e, purtroppo nella sua morte, ha unito e fatto riflettere. Ciao Moro.

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