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  • Udinesemania: e adesso come te lo spiego che siamo belli da vedere

    Udinesemania: e adesso come te lo spiego che siamo belli da vedere

    • Kevin Locatelli
    Facile, facilissimo cadere nell'esaltazione dopo che la tua squadra con il nuovo allenatore prima segna otto gol in Coppa Italia e poi va  a vincere a Crotone 3 a 0. Ma come dicevo qualche giorno fa questo è il momento migliore per imparare a vivere alla giornata senza pensare a cosa è successo ieri e che cosa ci aspetterà domani. Tante cose belle per una squadra che già contro il Napoli aveva mostrato di essersi liberata di un bagaglio emotivo che la costringeva nella libertà di gioco. Oddo è riuscito nel suo intento iniziale di lavorare solo ed esclusivamente sul fattore mentale dei ragazzi e preoccupandosi soprattutto di mettere ognuno nel suo ruolo più congeniale.

    3-5-2 sembra di essere tornati indietro di qualche anno, quando uno che da queste parti aveva fatto piuttosto bene aveva identificato in lui il modulo del futuro. Dei ragazzi che sembravano nati per questo sistema di gioco, eppure diversi tecnici si sono fossilizzati sui quattro difensori e da centrocampo in poi niente ingranava più. Il segreto sta sicuramente a metà strada tra il modulo e il nuovo entusiasmo portato da Oddo che ha ricambiato verso i ragazzi quella stessa fiducia, priva di pregiudizi reverenziali, che è stata riservata a lui e i risultati si vedono.

    Jankto è tornato quello che quest'anno non si era mai visto, è il più giovane dei tre li in mezzo e se si pensa che la covata con Barak e Fofana è nata tra il 94' e il 96' a voler guardare al futuro qualche sorriso ce lo si può concedere. Gli inserimenti di Jankto e le due reti realizzate, l'adattamento di Barak in regia in attesa del risveglio di Balic e la fisicità di Fofana, se curata bene la continuità e tenuta alta la concentrazione questo può essere il telaio migliore su cui la squadra può crescere. Poi davanti la coppia formata dal giovane Kevin e del vecchio Maxi ha mostrato le migliori trame offensive, in una continua ricerca del compagno messo nelle condizioni migliori per finalizzare a rete.

    Si ok lo ammetto, mi sono fatto prendere da un po' di esaltazione, ma qui l'ambiente di Udine stagnava da diversi anni e quelli come me che continuavano a dire che quella di quest'anno era la formazione più forte da diverso tempo sembravano dei pazzi. Non pensavo neppure io che il cambio del tecnico potesse evidenziare così tanto il valore di questa squadra, però se è vero che la squadra di Delneri avrebbe anche potuto perdere di misura contro il Napoli, è altrettanto vero che non sarebbe riuscita a portarsi a casa con tanta serenità un risultato così tondo in Calabria. Ora guardiamo avanti con alle porte il Benevento, in serie A nessuno ti regala niente, ma se c'è una cosa che penso che entrambe le squadra possano garantire è di farci divertire, quindi tutti al “Friuli” e godiamoci il momento.

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