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  • Ulivieri a CM: 'Sto con Benitez, è il calcio vero. Cassano, al Milan si riga dritto' VIDEO

    Ulivieri a CM: 'Sto con Benitez, è il calcio vero. Cassano, al Milan si riga dritto' VIDEO

    • Gianluca Minchiotti

    Renzo Ulivieri sta con Rafa Benitez. Ai microfoni di Calciomercato.com, il presidente dell'Associazione italiana allenatori non ha dubbi e si schiera decisamente con il tecnico (uscente?) dell'Inter. "Benitez ha sopportato anche troppo", è, in sintesi, il pensiero di Ulivieri, e, "se dovesse lasciare l'Inter, lo farebbe da vincente". Per quanto riguarda i temi del mercato e del campionato, Ulivieri avverte Cassano ("Al Milan bisogna rigare dritto") ed esalta il Napoli di Mazzarri e Cavani.

    L'Inter ha vinto il Mondiale per club, a coronamento di un 2010 straordinario, ma nel momento della vittoria, puntualmente, è arrivata anche la polemica. A Madrid, dopo la vittoria della Champions League, era scoppiato il caso Milito, ad Abu Dhabi c'è stato lo sfogo di Rafael Benitez contro la società. Le parole del tecnico spagnolo, pronunciate nel momento del successo, sono state inopportune?

    "Benitez ha detto cose normali, non mi è sembrata neanche una grande esternazione. Ha detto 'vorrei essere rispettato e per completare la rosa mi mancano quattro giocatori'. In sostanza ha detto questo. Per uno che è sempre stato zitto e gli è stato detto di tutto da tutti. Si è sempre comportato in modo civile e urbano e, se una volta, senza bestemmiare e senza imprecare, dice 'se non vi vado bene ci si mette d'accordo', a me sembra molto civile la cosa. La storia, come ho già avuto modo di dire in questi giorni, è un po' quella che mi raccontava mio nonno: se ti montano sui c....... e ci stanno fermi bisogna soppportare, ma se ti ci cominciano a saltellare sopra, allora bisogna reagire. Probabilmente ultimamente ci hanno saltellato sopra e mi sembra anche legittimo che uno qualcosa la dica".

    A questo punto però il divorzio sembra quasi scontato, visto che Moratti non sembra disposto a dar seguito alle richieste di Benitez. Per una società che si è appena laureata campione del Mondo è una situazione un po' paradossale quella di dover trovare un nuovo allenatore a metà stagione.

    "Benitez ha vinto la Supercoppa italiana, ha vinto il Mondiale per club, ha passato il turno in Champions League, solo in campionato sta andando così così. In tutto questo ha subito tutto quello che ha subito, compreso l'atteggiamento di alcuni giocatori...".

    Con due titoli vinti in sei mesi, Benitez oltretutto lascerebbe l'Inter avendo fatto meglio di Mancini e Mourinho. Nessuno dei due aveva vinto così tanto nei primi sei mesi in nerazzurro...
    "Sì, ma io poi sento dire anche delle stupidaggini, tipo 'si vede che non si è calato nella realtà dell'Inter'. Non si è calato nell'Inter? Ha vinto, cosa deve fare in più!? Ha trovato una soluzione psicologica difficile, ma le cose che ha fatto... Abbiamo visto dei momenti di calcio vero, diverso da quello visto l'anno scorso, un calcio del quale noi in Italia abbiamo bisogno".

    In Serie A, nell'ultima giornata prima della sosta, il Milan è stato fermato dalla Roma e si appresta ad abbracciare Antonio Cassano. Cosa può dare l'ormai ex sampdoriano alla causa rossonera?

    "Cassano entra in una squadra nella quale bisogna rigare dritti, perchè ho visto che nella squadra rossonera sono tutti sul pezzo. Se c'è una caratteristica propria del Milan di Allegri è che chi si dà da fare e si sacrifica gioca. Poi può anche perdere, come è avvenuto con la Roma, ma si vede in campo una squadra".

    Per Cassano è l'ultima opportunità per poter fare qualcosa di importante a grandi livelli?
    "Mah, è una cosa difficile da ipotizzare".

    La Roma di Claudio Ranieri ha vinto al Meazza senza Francesco Totti. Con Marco Borriello e un grande Jeremy Menez, i giallorossi hanno dimostrato di poter ormai fare a meno anche del loro storico capitano...

    "Premetto che Totti è un grande giocatore, di grande classe, il miglior prodotto più importante del calcio italiano negli ultimi tempi. Detto questo, ci sono momenti e momenti e sta all'allenatore poter cogliere questi momenti. In questa occasione, Ranieri ha inteso giocare con due attaccanti di peso, Borriello e Adriano, che potessero giocare la palla alta che arrivava da lontano. E ha indovinato, è stato bravo. Totti comunque sa che ha la fiducia di tutto l'ambiente, quindi non c'è problema, ma si può vincere sì anche senza Totti, ci mancherebbe".

    Dietro al Milan si rifanno sotto Lazio e Napoli. Fra i partenopei continua a stupire Edinson Cavani, che ha messo a segno un altro gol decisivo negli istanti finale di un match. Quando si vince così, come si distribuiscono i meriti fra i giocatori e il tecnico?

    "C'è il gran merito del calciatore e c'è anche un momento in cui alla squadra gira tutto bene, perché se il Lecce segna un minuto prima di Cavani, la partita finisce lì. Ma indubbiamente c'è anche la mano dell'allenatore, che dà sicurezza. Ma se questi gol nel finale si ripetono, vuol dire che ci sono anche i meriti e la mentalità. Il Napoli è una squadra importante".

    In conclusione, la Juventus. La squadra di Luigi Del Neri continua la serie positiva e non perde mai, ma colleziona troppi pareggi. Anche col Chievo è stata raggiunta. Per fare il definitivo salto di qualità ai bianconeri manca ancora qualcosa, da ricercare in sede di mercato?

    "Io la Juventus la vedo squadra e anche qui, come per il Napoli, si vede il lavoro dell'allenatore. Certo, c'è qualche pareggio di troppo, ma di solito i risultati del lavoro di Del Neri si vedono nel girone di ritorno. Alla Juve bisognerà che tutti guardino sapendo che è un avversaria pericolosa per lo scudetto".


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