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  • Ulivieri trionfa alle primarie del Sel

    Ulivieri trionfa alle primarie del Sel

    L'allenatore super votato. Ulivieri: «Contento, siamo un popolo». È stato il secondo più votato in Toscana. Uno sportivo innamorato del calcio e della politica.

    Un passato nel calcio e ora un futuro che guarda alla politica. Col sorriso: l'allenatore Renzo Ulivieri incassa il secondo miglior risultato al Senato, nelle primarie di Sel. Prende 2112 voti, secondo solo ad Alessia Petraglia. Mister Ulivieri esulta: «Sono molto contento del risultato di queste primarie, non tanto per me ma per il fatto che ora possiamo dire che siamo un popolo». È stato a lungo allenatore di serie A, ha allenato anche Roberto Baggio quando era al Bologna. Oggi è presidente dell'Associazione Italiana Allenatori Calcio.

    Il tecnico, che è anche segretario del circolo di San Miniato del partito di Vendola, però non si sente un senatore in pectore e non è a festeggiare: «Sono giorni che giro e sono stanco: oggi ho visto un po' di partite di serie B. E stasera a letto presto. Gli altri sono giovani, io ho bisogno di recuperare». D'altra parte nella presentazione della candidatura lo ammetteva lui stesso: «Ulivieri Renzo, anziano». Un anziano innamorato del calcio ma anche della politica, sempre presente nella sua vita. 

    E sul successo dice: «Prima di tutto viene la causa comune - commenta Ulivieri subito dopo l'arrivo dei risultati definitivi - e quindi io sono contento della fiducia che la gente ripone in me, ma il mio impegno è soprattutto per il partito perchè credo che questo sia un dovere. Il resto lo vedremo in seguito al momento della composizione della liste. Io lavoro per Sel, per la nostra gente e quindi dovremo fare valutazioni generali per il bene del partito non possono essere fatte considerazioni come scelte di bottega. È necessaria una visione più vasta». E vasto è stato il suo consenso, ha preso voti a Pisa (oltre 500) ma anche nel resto della Toscana, soprattutto a Firenze, oltre 400. «Io - si schernisce Ulivieri - sono contento soprattutto della partecipazione che c'è stata, siamo un popolo. L'impegno di questi giorni è stato riconosciuto e premiato dagli elettori. I risultati personali devono essere messi in secondo piano». 

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