Umiltà, bel gioco e gruppo compatto: Zidane è il nuovo Special One
MOURINHO SCONFITTO, E' IL NUOVO SPECIAL ONE - La Supercoppa Europea vinta per 2-1 contro il Manchester United di Josè Moruinho è l'esempio lampante di come Zidane sia cresciuto come allenatore da quando nel gennaio 2016 prese il posto di Rafael Benitez sulla panchina delle Merengues. Una vittoria contro uno dei migliori al mondo, colui che a lungo è stato chiamato Special One, sovrastatato sul piano tecnico, tattico e della personalità. Il Real Madrid ha dominato sul piano del possesso palla, delle occasioni create, dei duelli fra singoli e nell'1 contro 1 anche senza Cristiano Ronaldo. Eppure Zidane con grande onestà ha spiegato che la chiave del successo è stata semplicemente una: "Il Manchester United fa 2 o 3 cose molto bene, è bastato non fargliele fare proporre bene il nostro gioco". Speciale o normale?
UMILTA', BEL GIOCO E GRUPPO - In tanti lo definivano troppo timido per poter fare l'allenatore, figurarsi di un club come il Real Madrid. E' stato etichettato subito come un semplice traghettatore, eppure da quando è arrivato con semplicità ha saputo compattatare uno spogliatoio che lo ha eletto a leader e ha eliminato, almeno verso l'esterno, qualunque screzio. Semplicità, onestà e bel gioco al centro del proprio progetto. Ha saputo creare equilibrio nonostante la convivenza di grandi talenti, ha scelto di sacrificare qualche grande nome sull'altare dei successi e si sa, questo paga sempre. Per questo Zidane in due anni ha conquistato tutto o quasi. Due Champions, due Supercoppe Europee, 1 Liga e 1 Mondiale per club, vittorie che portano questo Real Madrid nell'olimpo delle squadre più forti di sempre. Vittorie speciali, per il nuovo Special One.
