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  • Uragano sull'atletica: Gay, Powell e altri 4 giamaicani positivi all'antidoping

    Uragano sull'atletica: Gay, Powell e altri 4 giamaicani positivi all'antidoping

    • Maurizio Galdi

    Uno choc per il mondo dell'atletica leggera: lo sprinter americano Tyson Gay, il più veloce del 2013, con il suo 9"75,e il secondo più veloce di sempre dopo Usain Bolt, è stato trovato positivo a un controllo antidoping. Di fatto perde così ogni chance di partecipare ai Mondiali di Mosca (10-18 agosto), come lui stesso ha confermato nell'immediatezza della diffusione della notizia.

    Non è ancora nota la sostanza per la quale Gay è stato trovato positivo, ma l'atleta ha detto che venerdì gli è stata notificata la notizia dall'agenzia americana antidoping (Usada) per un controllo a sorpresa del 16 maggio, durante un periodo di allenamento dopo una gara a cui aveva preso parte. Gay ha poi aggiunto che attende ora le controanalisi prima di decidere il da farsi. Gay, 30 anni, ha parlato al telefono da Amsterdam, dove si trovava per un periodo di allenamenti proprio in vista di Mosca, tra le lacrime: "Non ho mai fatto nulla di sbagliato. La mia storia è pulita. Non posso parlare di sabotaggio, mi sono fidato di qualcuno e questa fiducia è stata tradita. Ho fatto un errore, e ora non sarò in pista al meeting di Monaco e poi ai Mondiali".

    Altri cinque atleti che hanno preso parte ai campionati nazionali della Giamaica il mese scorso a Kingston sono risultati positivi al controllo antidoping. Fra loro ci sono anche medagliati olimpici: uno è Asafa Powell, ex primatista mondiale sui 100 metri, che avrebbe usato uno stimolante. Un altro è Nesta Carter, ora nella staffetta 4×100 ai Giochi di Pechino. E' già emerso un terzo nome, quello di Sherone Simpson, pure lei oro ad Atene nel 2004 nella 4×100, Lo hanno fatto sapere fonti della federazione di atletica del paese caraibico. La positività di questi 5 atleti è stata poi confermata dal direttore dell'agenzia nazionale antidoping (Jadco) Herb Elliott, che ha aggiunto di essere in attesa del risultato delle controanalisi.

     

    REAZIONI — Asafa Powell, che sul proprio profilo twitter ha riportato la notizia di un presunto arresto di un tecnico del suo staff (poi smentito dalla polizia italiana), ha reagito così alla notizia. "Non ho mai preso volontariamente e coscientemente alcuna sostanza irregolare. Questa storia mi ha completamente devastato sotto molti punti di vista: professionalmente mi negherà i Mondiali, personalmente è ancora peggio, eppure sono convinto che ne uscirò più forte. Il mio errore non è stato barare, ma non essere più vigile".

    CONSEGUENZE — Questa notte a Lignano Sabbiadoro i Nas dei Carabinieri di Udine hanno effettuato una perquisizione nell'albergo dove alloggiavano gli atleti giamaicani. L'attenzione degli agenti si è concentrata su un fisioterapista canadese che sarebbe già conosciuto dalla Wada per i suoi rapporti con un medico canadese coinvolto nelle indagini sulle positività di atleti del baseball professionistico statunitense. I Nas, che si sono mossi subito dopo la comunicazione della Wada, hanno sequestrato integratori di provenienza estera.

    IL PRECEDENTE — Di recente c'era stato un altro caso che, sempre in Giamaica, aveva coinvolto una delle stelle della squadra: la due volte campionessa olimpica dei 200 Veronica Campbell-Brown era risultata positiva per un diuretico, che può essere utilizzato per mascherare l'uso di sostanze proibite.

    POWELL "DEVASTATO" — L'agente di Asafa Powell, Paul Doyle, ha confermato che il suo assistito è risultato positivo all'oxilofrine, uno stimolante proibito. Doyle ha ufficializato anche la positività della Simpson, altra sua assistita. Intanto, Powell ha emesso un comunicato ufficiale, per provare a definire meglio la sua posizione. "Sono devastato. Voglio essere chiaro con i miei amici, la mia famiglia e tutti i fan che mi seguono in giro per il mondo - si legge, tra l'altro -. Non ho mai assunto volontariamente o consapevolmente la sostanza che è stata riscontrata nel mio test. Non sono e non sono mai stato un imbroglione. Abbiamo avviato un'indagine interna, per capire come questo stimolante sia potuto finire nel mio organismo, nonostante tutti i controlli che facciamo. Questa notizia mi costerà la partecipazione ai Mondiali di Mosca, ma la mia posizione in materia di doping è nota da anni. Non ho mai fatto uso di sostanze dopanti durante la mia carriera, accetterò le conseguenze del caso. E in futuro starò più attento, per evitare che la situazione si ripeta".

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