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Valencia in crisi: Prandelli vola a Singapore

Valencia in crisi: Prandelli vola a Singapore

Al Mestalla il dualismo tra la montagna e Maometto è sempre appannaggio di quest'ultimo. E già, perché Peter Lim a Valencia non ci tiene proprio ad andarci. Lo sa bene Cesare Prandelli che in poco più di due mesi è stato costretto a volare due volte fino a Singapore. La prima, a fine settembre, per sostenere il proprio colloquio di lavoro. La seconda, ieri, per provare a risolvere una delle peggiori crisi della storia del club bianconero. Ed è anche per questa ragione che, per utilizzare un eufemismo, i tifosi ne hanno le tasche piene dell'attuale dirigenza. 

Come si legge su Tuttosport, la verità è che è molto difficile riuscire a giustificare il comportamento di Lim, arrivato in riva al Turia a braccetto con Jorge Mendes e con la pretesa di «restituire al Valencia i fasti di un tempo». Ciononostante, l'unica cosa che l'imprenditore asiatico ha dimostrato è la sua totale incapacità nella gestione di una squadra di calcio. Incapacità mista a menefreghismo che rischia di distruggere tutto quello che la società spagnola è riuscita a costruire nei quasi cento anni di storia. Molti, all'ombra del Mestalla, sperano che l'incontro di oggi possa servire a dare il la a una vera e propria rivoluzione. Se così, non fosse, il primo a disertare potrebbe essere proprio l'ex ct della Nazionale italiana. Anche perché per vincere la guerra bisogna combatterla con i propri uomini e, negli ultimi giorni, Prandelli ha fatto capire, in maniera piuttosto palese, che se dipendesse da lui venderebbe più della metà della rosa a sua disposizione. 

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