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  • Van Persie non rinnova: asta Juve

    Van Persie non rinnova: asta Juve

    Gli inglesi offrono 10 milioni, i bianconeri 7,5 ma contano sui bonus. Le alternative sono Cavani, Suarez e Jovetic.
    Van Persie non rinnova con l'Arsenal: parte l'asta tra la Juve e il City.
    Robin Van Persie non ha firmato il rinnovo del contratto con l’Arsenal e pare non sia intenzionato a farlo, come ha spiegato ieri a Londra il suo procuratore, Kees Vos, all’amministratore delegato del club inglese, Ivan Gazidis. Si risentiranno oggi, ma nonostante l’offerta dei Gunners, quasi due milioni di euro in più rispetto all’attuale busta paga, la risposta non cambierà. Mille chilometri più a sud, visitando le belle sale del nuovo J-Museum, l’ad bianconero Beppe Marotta sapeva già tutto: o Radio Londra trasmette ancora, e c’è qualche dubbio, oppure c’entra il viaggio che Vos ha fatto in un hotel di Torino, venerdì scorso. Si può insomma già allestire una bella sala da Sotheby’s: il pezzo d’arte all’asta è un centravanti olandese, RVP la sigla sul depliant, prossimo sì ai 29 anni, ma pure reduce da una stagione pazzesca, con 30 gol in 37 partite, miglior attaccante della Premier League. Chi offre di più?

    A quel che raccontano i tabloid, il Manchester City, con una chiamata da 10,5 milioni di euro a stagione, davanti alla Juve, pronta a mettere nero su bianco un quadriennale da 7,5 milioni, ma con robustissimi bonus, da ben oltre un milione. L’ipotesi meno probabile, al momento, pare il rinnovo con l’Arsenal: andando alla guerra, Van Persie è pronto a non firmare nulla per poi liberarsi gratis, a giugno 2013. Nel caso, per la società inglese, sarebbe come aver bruciato un capitale. Wenger, confidava ieri chi c’ha parlato, ha il sospetto che vada in onda il replay della storia con Nasri, l’estate scorsa: il genietto francese, anch’esso a un anno dalla scadenza, rifiutò a lungo il rinnovo, per poi essere comprato, o venduto, all’arsenale di Roberto Mancini. A volte, a certi livelli s’intende, non si espatria solo per quattrini, ma pure per ambizione di vittorie: e pare che l’agente di Van Persie abbia confermato ai bianconeri una certa sensibilità per la Juve. Un bel salto per il club di Andrea Agnelli che dodici mesi fa, senza Champions e con due settimi posti, aveva decisamente meno fascino. L’ha ripreso, per alcuni anche più del City dei nababbi: a pari di campionati vinti c’è pur sempre la tradizione, e su quella non c’è partita. Insomma, Van Persie potrebbe scegliere la Juve, dopo la preferenza che gli ha accordato, dando mandato al suo procuratore di annodare un accordo. C’è un ma, pure in questo caso particolare, rispetto all’anno passato: all’epoca fu Sanchez, e poi Aguero, a scegliere altri approdi, a dire no in sostanza, stavolta potrebbe anche essere il contrario. Potrebbe cioè essere la Juve, dopo molti consulti, a declinare la chance di assumere un costoso top player.

    Questione puramente di soldi, questa. O di equilibri. Quelli del salary cup bianconero, sforato sostanzialmente dal solo Gigi Buffon (sei milioni a stagione). Innestare una retribuzione da 7,5 milioni tra la media stipendi juventina sarebbe come piantare un grattacielo in mezzo a villette a schiera: di solito, chi ci vive si lamenta. Quel che Marotta vorrebbe evitare. E, a suo modo, pure Antonio Conte. Per questo, parallelamente come sempre si fa al mercato, la Juve ha pianificato altri progetti. Con un denominatore comune: attaccanti che non hanno stipendi da galacticos, consentendone così la firma a retribuzioni terrestri, diciamo. Con questo parametro diventa difficile mettere le mani anche su Gonzalo Higuain, che già ora viaggia sui 3,5 milioni l’anno, e sul quale si sta avventando il Psg. In lista, e non da ieri, sono allora stati segnati tre nomi: Luis Suarez (Liverpool), Edinson Cavani (Napoli) e Stevan Jovetic (Fiorentina). Tutti con stipendi abbordabili: un’offerta sui 4-5 milioni a stagione sarebbe una lusinga irresistibile. Il che non significa siano facili da comprare, perché ci sono pur sempre venditori in cerca di lucro e quasi mai disposti a disfarsi della merce. A occhio, per una somma di motivi, il più prendibile pare Suarez: ma siamo appena all’inizio.


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