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  • Vazquez a CM: 'In Europa col Rayo, poi mi riprendo il Palermo'

    Vazquez a CM: 'In Europa col Rayo, poi mi riprendo il Palermo'

    • Andrea Distaso

    El Mudo ha parlato. E lo ha fatto in esclusiva per Calciomercato.com. Non stiamo parlando del fantasista del Boca Juniors Juan Roman Riquelme, bensì del centrocampista offensivo argentino del Rayo Vallecano, ma di proprietà del Palermo Franco Vazquez. Talento classe 1989 molto apprezzato in patria, è stato mandato in prestito in Spagna la scorsa estate per giocare con maggiore continuità dopo le 14 presenze con i rosanero nella seconda parte del campionato 2011/12. Con lui abbiamo fatto il punto sul sorprendente torneo del Rayo Vallecano, piccolo club di Madrid partito con l'obiettivo di salvarsi ma attualmente settimo in classifica a -5 dalla zona Champions League.

    A metà stagione, che bilancio puoi fare della tua scelta? Quali sono le differenze principali che hai trovato tra il calcio italiano e quello della Liga spagnola?

    "In generale, le cose non sono cambiate molto per me. Ho abbandonato un campionato molto competitivo come quello italiano e ora sono in uno altrettanto difficile e di prestigio. Certamente in Spagna si gioca in maniera più offensiva, mentre in Serie A c'è maggiore attenzione alla tattica e all'organizzazione difensiva".

    A livello personale cosa è meglio per un giocatore delle tue caratteristiche. Segui ancora il nostro calcio?

    "Per quanto riguarda il mio stile di gioco non ho trovato grandi cambiamenti, mi piace il calcio spagnolo così come quello italiano. Certo che lo seguo ancora e, se posso, non mi perdo una partita di Serie A".

    A tal proposito, sei rimasto in contatto con qualche tuo ex compagno e sei informato sulle difficoltà che il Palermo sta incontrando in questa stagione? Che idea ti sei fatto?

    "Mi sento soprattutto con i miei connazionali, con Bertolo (che ora gioca in Messico al Cruz Azul), Munoz e Santiago Garcia. So tutto del Palermo e sono molto sorpreso dei problemi che sta incontrando, visto il valore dei giocatori in rosa. Credo che abbiano inciso molto i continui cambi a livello tecnico e dirigenziali e ovviamente la scarsa fiducia vista l'assenza di risultati. Ma sono molto fiducioso sul fatto che possa riprendersi, perchè conosco il valore del gruppo del Palermo e faccio il tifo per loro".

    Torniamo alla tua esperienza con la maglia del Rayo (con cui ha collezionato 12 presenze in campionato e un gol): chi si sarebbe potuto aspettare un rendimento così buono col settimo posto in classifica?

    "In effetti stiamo andando al di là di ogni più rosea aspettativa, visto che siamo partiti con l'ambizione di conquistare la salvezza, che resta ancora l'obiettivo primario. Comunque non ci nascondiamo, sappiamo di aver fatto una prima grande metà di stagione e speriamo di conquistare una storica qualificazione alle coppe europee. Sarebbe un traguardo storico per questa società".

    Qual è la chiave del vostro successo?

    "La compattezza del gruppo, composto da giocatori più o meno dello stesso livello che possono considerarsi tutti titolari, grazie anche al lavoro dell'allenatore (Paco Jèmez). Vuole che lavoriamo partita per partita ed è molto bravo ad evitare rilassamenti da parte nostra".

    Quali sono i calciatori più interessanti e che consiglieresti a una qualsiasi squadra italiana?

    "Come dicevo prima, è il collettivo ad aver fatto la differenza sino a qui. Ma "El Chori" Dominguez (ex Valencia e Rubin Kazan, seguito in passato dalla Juventus) e il giovane attaccante brasiliano Leo Baptistao sono gli elementi di maggiore classe. Sono assolutamente pronti per confrontarsi in un campionato duro come quello italiano".

    Mercoledì sera, la più forte delle formazioni spagnole, il Barcellona, è stato sconfitto a sorpresa a san Siro dal Milan in Champions League. Te l'aspettavi e come ti spieghi questo ko?

    "Francamente non pensavo che il Barça potesse perdere, ma bisogna riconoscere che il Milan ha giocato una partita intelligente, nella quale non ha concesso nulla ed è stato bravo a colpire nei momenti giusti".

    Un'altra rivelazione in negativo è il Real Madrid, protagonista di un campionato anonimo e distante dal Barcellona ben 16 punti. Come te lo spieghi?

    "Non me lo spiego... Il Real Madrid è una squadra di grandissimo livello e composto da calciatori fantastici, ma è incappato in un'annata complicata. Ovviamente per la Liga non c'è più storia, ma può dire ancora la sua in Copa del Rey e in Champions League".

    Chiudiamo parlando del tuo futuro. A giugno scade il prestito e tornerai a Palermo. Quali sono le tue intenzioni? Vorresti continuare a giocare in Spagna o sei felice di tornare in Italia?

    "Sono molto contento di tornare a Palermo, perchè voglio giocarmi al meglio la mia seconda possibilità nel vostro campionato e spero di avere l'opportunità di dimostrare le mie qualità".

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