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  • Venticinque anni fa, Scirea: ecco perché non lo dimenticheremo mai

    Venticinque anni fa, Scirea: ecco perché non lo dimenticheremo mai

    Caro Direttore, 
    quando sul calendario appare la data del 3 settembre faccio fatica a dimenticare cosa accadde quel giorno nel 1989 .
    Come tutti gli appassionati ero sintonizzato su Rai 1 e stavo guardando "La Domenica Sportiva ": a un certo punto la trasmissione venne interrotta da Sandro Ciotti che, con tanta commozione, trovò le giuste parole per annunciare agli spettatori una notizia terribile: Gaetano Scirea era scomparso in un incidente in Polonia. Aveva visionato il Gornik Zabrze, modesta squadra polacca che avrebbe affrontato la Juve in Coppa Uefa. Dopo il ritiro dall'attività agonistica, Scirea era diventato il secondo di Dino Zoff,allenatore dei bianconeri. 
    Mi affido alle parole pronunciate dal suo amico Marco Tardelli. per descrivere chi fosse Scirea :
    "Era uno dei giocatori più forti del mondo, ma era troppo umile per dirlo od anche solo per pensarlo. Il suo essere silenzioso e riservato forse gli toglieva qualcosa in termini di visibilità, ma certamente gli faceva guadagnare la stima, il rispetto e l’amicizia di tutti, juventini e non. Questo non significa che fosse un debole o che non avesse niente da dire: al contrario, era dotato di una grande forza interiore e sapeva parlare anche con i suoi silenzi. Io e lui avevamo caratteri completamente opposti, ma stavamo bene insieme. Una volta venne a trovarmi al mare e giocammo insieme a nascondino. Una cosa strana per professionisti di serie A, invece faceva parte del nostro modo di stare insieme e di divertirci in maniera semplice. Nel calcio d’oggi, credo che si sarebbe trovato un po’ spaesato, ma solo a livello personale. Calcisticamente era uno molto competente e avrebbe saputo rendersi anche autorevole. Diciamo che personaggi con il suo carattere, al giorno d’oggi, nel mondo del calcio non ce ne sono più".
    E Mariella ha raccontato: "Quante volte Gai, dopo l’allenamento, mi piombava a casa all’ora di pranzo con quattro sconosciuti. Diceva: “Mariella, questi signori hanno fatto centinaia di chilometri per venire a vedere la Juve e ho pensato che dovevano pur mangiare qualcosa”. Ecco, questo era Gaetano Scirea fuori dal campo". 
    Ci manchi caro Gaetano. Terribilmente . 
     
    Alessandro Chiari, Firenze 

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