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  • Ventura e Sousa, basta esperimenti: così rovinate Bernardeschi

    Ventura e Sousa, basta esperimenti: così rovinate Bernardeschi

    • Federico Albrizio
    Senza centrocampo anche una squadra importante può crollare con una piccola: lo ha imparato bene il ct dell'Italia Ventura, che con un undici titolare sperimentale ha rischiato il clamoroso ko contro la Macedonia. Tanti hanno storto il naso ieri sera quando nella formazione ufficiale degli Azzurri è apparso Federico Bernardeschi nel ruolo di mezzala, scetticismo rivelatosi poi fondato: il giocatore della Fiorentina è risultato uno dei peggiori, quando lui e Bonaventura hanno lasciato il campo l'Italia ha trovato maggiore equilibrio e ribaltato la partita. Che il centrocampo con Verratti e Bonaventura (dualismo evidente con il giocatore del Milan) fosse insostenibile si intuiva già dai primi minuti: filtro zero in fase di non possesso e movimenti disordinati in impostazione, dai quali vengono le due palle perse (Verratti e Bernardeschi) che portano ai gol macedoni. Un esperimento da non ripetere in Nazionale, ma purtroppo per Bernardeschi l'essere fuori ruolo è un problema cronico che lo accompagna anche alla Fiorentina.

    SOUSA, RIPENSACI - Federico nasce attaccante, punta o preferibilmente mezza punta libero di svariare sul fronte offensivo accanto a un centravanti. Eppure anche Paulo Sousa sembra convinto di poterlo adattare a fare altro: nelle 8 presenze collezionate finora in stagione il tecnico portoghese lo ha quasi sempre utilizzato come esterno di centrocampo nel 3-5-2, costretto a fare da statuffo sulla corsia destra, lontano dalla porta. Non stupisce che in questo avvio di campionato dunque Bernardeschi abbia messo a segno un solo gol e che questo l'abbia realizzato quando non impiegato da esterno, su rigore contro l'Udinese. Un caso la rete, non un caso il fatto che le prestazioni migliori le abbia offerte proprio quando Sousa lo ha riportato davanti, mettendolo tra i trequartisti alle spalle della punta: Milan, Udinese e in Europa League contro il Qarabag, Bernardeschi ha brillato quando ha avuto la possibilità di sfruttare la sua esplosività e la sua qualità al tiro a ridosso dell'area avversaria. Ha solo 21 anni ed è comprensibile che Sousa e Ventura abbiano voluto provare a modellarlo e adattarlo a più posizioni, ma gli esperimenti non hanno evidentemente portato i benefici sperati e ora il rischio è che le sue qualità naturali vengano penalizzate: Bernardeschi è un attaccante, bravo nel puntare l'avversario e vedere la porta avversaria, tenerlo lontano dalle zone calde del gioco vuol dire dimezzare il suo potenziale offensivo. Per il bene del ragazzo, della Fiorentina e dell'Italia Sousa e Ventura, ripensateci: non sprecate il talento di Bernardeschi, dategli una chance in attacco, nel suo ruolo naturale.

    Twitter: @Albri_Fede90

     

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