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  • Verona, Toni: 'Forse a giugno smetto. Rimpianto Juve? Conte non mi voleva'

    Verona, Toni: 'Forse a giugno smetto. Rimpianto Juve? Conte non mi voleva'

    Mai banale, l'attaccante del Verona Luca Toni si è concesso ad una lunga intervista ai microfoni di Tuttosport per raccontare il proprio presente e futuro al Verona aprendo anche ad una clamorosa scelta da prendere in primavera:

    'FORSE SMETTO' - "Tutti dicono che ho firmato da dirigente ma in realtà faccio il giocatore e non so ancora se smetterò a giugno oppure nel 2017. Sono quattro anni che devo smettere e la decisione la prenderò in primavera: dipenderà molto da come andrà la stagione e da come starò, ovvero se avrò voglia di rimettermi in gioco. Io allenatore? No, troppo stressante: tra i miei ex compagni vedo troppa gente esaurita".

    SALVEZZA ALLA PORTATA - "Ultimi in classifica? Hanno pesato tanto gli infortuni, arrivati tutti nello stesso momento. Credo nella salvezza, la squadra non è da ultimo posto ed il Verona può fare punti ovunque. E’ difficile per una società, quando l’allenatore fa bene, decidere di cambiare in estate. Negli ultimi campionati ci siamo salvati sempre molto presto e per il Verona è come vincere uno scudetto, anche se questo non è stato percepito come tale dalla gente".

    IO E MANDZUKIC - "La Juventus? Sono nettamente più forti, ma noi possiamo metterli in difficoltà. Mandzukic? E’ un bell’attaccante: già ai tempi del Bayern mi piaceva molto perché, oltre a far gol, aiutava la squadra. Non sarà bellissimo da vedere ma poi, alla fine, tra gol, assist e il mazzo che si fa per i compagni, lui lavora più di tutti. Siamo gli ultimi centravanti rimasti perché ormai va molto di moda il falso nove. Mandzukic, come il sottoscritto, è un centravanti d’area, uno che si sente e che, quando la squadra va in difficoltà, sa pure come aiutarla".

    RIMPIANTO JUVE - "La Juve un rimpianto? E’ vero perché ero andato in una grande società e ci sarei rimasto volentieri anche perché ho tuttora un bellissimo rapporto con i senatori. Mi sarebbe piaciuto fare di più di quello che ho fatto perché non ho fatto quasi niente. Poi, quando è arrivato Conte, ha avuto altre idee e ho deciso di cambiare aria. Peccato perché con lui non ho avuto neanche la possibilità di dimostrare cosa potessi fare, ma ci sta di non piacere a un allenatore".

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