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  • Viareggio Cup, Palagi a CM: 'Più forti della Champions e di... Sanremo!'

    Viareggio Cup, Palagi a CM: 'Più forti della Champions e di... Sanremo!'

    • Gianluca Minchiotti

    Telefoniamo ad Alessandro Palagi, presidente del comitato organizzatore della Viareggio Cup, intorno alle 17 di martedì, proprio mentre stanno per terminare gli ottavi di finale della 64a edizione della manifestazione. Mentre parliamo con lui, lo ascoltiamo mentre da un'altra linea della sua centrale operativa riceve in diretta i risultati che arrivano dai campi. E percepiamo, nonostante la distanza, la passione per un torneo al quale Palagi ha dedicato gli ultimi dieci anni della sua vita, e non solo.

     
    Qual è il bilancio di questi dieci anni di presidenza?
    "E' da dieci anni che sono presidente del CGC - spiega Palagi a Calciomercato.com, media partner della manifestazione -. Sono stati dieci anni molto importanti e molto pesanti. Ma sono socio da quando avevo 15 anni e da quel momento ho ricoperto tutti i ruoli all'interno del Comitato, fino alla presidenza. Questi dieci anni sono stati una grande esperienza, ho conosciuto personaggi del mondo del calcio in Italia e in tutto il mondo. Insieme agli altri membri del comitato, ho dato il mio piccolo contributo per far crescere questa manifestazione. In dieci anni abbiamo stravolto il torneo, aumentando il numero delle squadre partecipanti e portando il torneo anche in altre città e regioni. Ora i gironi fuori sede sono passati da uno a tre, in futuro potranno essere anche di più".
     
    Come sta andando questa edizione?
    "Direi bene. Ci sono tutte le big del calcio italiano. Qualcuna sta andando avanti, altre sono state eliminate, ma il torneo sta dando grandi emozioni, come sempre. Peccato per il maltempo, che a tratti ha condizionato in maniera seria alcuni incontri".
     
    A tal proposito, avete mai pensato di spostare la Viareggio Cup un po' più avanti nel corso dell'anno? Potrebbe essere un vantaggio sia per i calciatori che per il pubblico...
    "Mi ha anticipato con questa domanda. Certo, sarebbe molto meglio giocare un po' più avanti. Basterebbero anche quindici giorni più in avanti, ma direi che l'ideale sarebbe la fine di marzo. Dal punto di vista organizzativo, credo che non ci sarebbero grandi problemi, perché in ogni caso sarebbe garantita la sosta di due settimane del campionato Primavera. Vedremo".
     
    Il Viareggio è da sempre una vetrina nella quale si mettono in mostra i campioni del futuro. In passato è toccato a Sandro Mazzola e Roberto Baggio, a Franco Baresi e Alex Del Piero, solo per citarne alcuni. Nell'edizione di quest'anno si sta mettendo in luce qualche potenziale campione?
    "Credo di sì, di promesse ce ne sono. Preferisco però non fare nomi, anche perché la giuria è al lavoro per scegliere il Golden Boy della 64a Viareggio Cup".
     
    Cosa pensa dell'idea di 'squadre b' da far giocare in Serie B o in Lega Pro, sul modello di quanto accade in Spagna, per permettere ai giovani di crescere? Per il Viareggio potrebbe essere un problema?
    "Il Viareggio è nato prima della Coppa dei Campioni e prima del... Festival di Sanremo! Quindi direi che siamo inattaccabili! In ogni caso, su questo punto la penso come il mio amico Eugenio Fascetti, e cioè che i giovani, quando sono bravi, devono giocare in prima squadra, non nelle 'squadre b'. In Spagna esistono le seconde squadre, ma il Barcellona, che è un esempio da seguire, i più bravi li fa giocare subito in prima squadra. Ecco, non vorrei che le 'squadre b' diventassero una specie di 'cimitero' nel quale far prolungare a tempo indefinito l'agonia di ragazzi destinato poi a non avere mai l'occasione di giocare in prima squadra. Invece, una buona idea potrebbe essere quella di una 'top 11' del Viareggio in Lega Pro...".  
     

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