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  • Vidal-Borja Valero:|La fabbrica dei gol

    Vidal-Borja Valero:|La fabbrica dei gol

    Vidal gioca con il cuore, e quando fa gol lo disegna cone le mani, l’altro non esce mai dal campo, 23 su 23 in campionato, e per modello ha Obama . Già, il presidente degli Stati Uniti: «Vorrei essere lui», ha dichiarato qualche tempo fa Borja Valero . Spagnolo che accende il cervello in campo, e non lo spegne quando esce dal terreno di gioco. In Spagna è un modello di uomo, oltre che di giocatore. Dopo che attraverso Twitter aveva solidarizzato con un centinaio di giornalisti del quotidiano iberico El Pais a rischio licenziamento.

    CARICATURE Larga parte di Juventus-Fiorentina, gara che accenderà il tardo pomeriggio di sabato, sarà decisa dal vis-à-vis tra il cileno e lo spagnolo. L’interno che Marotta ha prelevato dal Bayer Leverkusen si aggira sulla destra della mediana di Conte , il pelado che Pradè ha acquistato la scorsa estate dal Villarreal si occupa della zona sinistra del centrocampo viola. Sabato insomma saranno l’uno di fronte all’altro. Fossero una caricatura, Vidal sarebbe disegnato con l’armatura da guerriero, Borja Valero andrebbe tratteggiato con le banderillas e il capote , attrezzi del mestiere propri del matador. Juventus-Fiorentina, per le squadre, i club e le città di Torino e Firenze, non è però il tratto leggero di una matita, bensì qualcosa di molto più serio. «Gli italiani perdono le partite di calcio come fossero guerre», è uno tra gli aforismi di Winston Churchill passato alla storia. Ecco, quella tra Juve e Fiorentina, come la sfida nella sfida tra Vidal e Borja Valero, sarà come sempre una battaglia. Sportiva, certo, ma pur sempre una battaglia. I bianconeri da una parte, i viola dall’altra. Entrambi nutriti dall’ambizione di infilarsi nelle linee nemiche (gli avversari) e conquistare l’altrui roccaforte (le porte difese da Buffon e Viviano ). E in questa contesa i due perni della mediana hanno gradi alti, da generali.

    LA SPECIALITA’ Ruolo che però interpretano con differenti peculiarità. Vidal, l’uomo che in campo incarna il senso di Conte per il calcio, è un martello sugli avversari, l’uncino che strappa il pallone dai piedi degli avversari e riparte. E più dello spagnolo ha la propensione al gol. Che trova con discreta facilità (5, fin qui, le sue reti in campionato), grazie a un tiro potente e preciso da fuori area, piuttosto che in virtù dell’attitudine a trovare i tempi giusti per gli inserimenti in area di rigore. Borja Valero, invece, ha caratteristiche più da regista. Nella Fiorentina gioca spesso sulla sinistra della mediana, quindi in posizione da interno, per lasciare spazio a un regista classico qual è Pizarro , ma per la capacità di difendere palla e trovare il compagno libero, quando il cileno della Fiorentina è indisponibile si sposta con assoluta naturalezza in cabina di regia. Vidal è quindi più goleador, in compenso cede qualcosa al collega di reparto in termini di assist vincenti. Il maestro della specialità, in Italia, è Hamsik del Napoli con 10. Ma sia Borja Valero (8 palloni serviti ai compagni e tradotti in rete), che Vidal (6 i passaggi che hanno portato a gol della Juve, in compenso in 11 occasioni è stato protagonista di azioni che hanno portato a una rete bianconera), vantano numeri da primi della classe.

    ALONSO TIFA JUVE Ed è proprio attraverso gli occhi del regista che Borja Valero è rimasto choccato dalla qualità di Pirlo : «E’ stato incredibile vederlo giocare da vicino», aveva detto lo spagnolo dopo la gara del Franchi. Perché sempre di una battaglia si tratta, ma tra le prerogative dei generali rientra anche il rispetto, la considerazione per il valore degli avversari. Intanto avversari, nella gara di sabato, saranno anche i figli dei due campioni. Quello di Vidal ha un nome evocativo, in casa Fiat: il figlio del cileno si chiama infatti Alonso . Già, proprio come il pilota spagnolo chiamato a dare lustro all’altro gioiello di famiglia. La Ferrari, ovviamente. L’ex del Villarreal e sua moglie hanno invece optato per Alvaro. Nome che di per sé non desta alcuna curiosità. Che invece si annida, riferendosi al bimbo di casa Borja Valero, nella capacità che Alvaro ha di cantare, impastando italiano, spagnolo e il vocabolario individuale proprio di chi ancora non va a scuola, l’inno della Fiorentina. Questa volta, però, a caricare squadra e tifosi bianconeri sarà l’inno di casa Juve. Quello che lo speaker dello Stadium lancia poco prima dell’inizio delle gare interne della squadra di Conte. Gare che poi sono battaglie, con i soldati, le trincee, i generali. Quali Vidal e Borja Valero, sabato l’uno contro l’altro nella sfida che può lanciare in orbita i bianconeri. O ri(lanciare) la squadra di Montella.

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