Emergerebbero nuovi elementi sull'assegnazione dei Mondiali in Qatar. In base ad alcuni documenti arrivati nelle mani di un quotidiano britannico, questi nuovi elementi ricondurrebbero ancora alle attività svolte da Bin Hammam durante la fase di candidatura, questo dopo che la FIFA ha pubblicato due giorni fa i risultati dell'indagine sull'assegnazione dei Mondiali del 2018 e del 2022. Il Qatar ne esce pulito, mentre Bin Hammam - allora presidente della federazione asiatica - viene destituito a vita dal calcio, anche se le sue attività non vengono collegate all'assegnazione del Mondiale in questione. A capovolgere tutto è il Sunday Times che, dopo aver pubblicato il rapporto nel 2012 che ha dato il via all'indagine, ha rilasciato nuovi elementi di prova contro Bin Hammam, le cui attività - a detta del quotidiano - hanno favorito l'assegnazione del Mondiale al Qatar. Ogni prova sarebbe contenuta in messaggi elettronici nei quali lo staff di Hammam discuterebbe le modalità con cui il manager manovra i voti. Sempre a detta del giornale britannico, ci sarebbe la testimonianza di due responsabili esecutivi del comitato inglese che sarebbero stati avvicinati dal 65enne saudita per negoziare uno scambio di voti. I due avrebbero fornito le prove alla FIFA ma sarebbero stati ignorati. Intanto la Germania alza la voce tramite il presidente della Federcalcio Reinhard Rauball, il quale dichiara che senza trasparenza la UEFA potrebbe anche uscire dalla FIFA.
