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Violamania: Corvino smonta la Fiorentina e non la ricostruisce, è il piano dei Della Valle

Violamania: Corvino smonta la Fiorentina e non la ricostruisce, è il piano dei Della Valle

  • Leonardo Petri
Sta per concludersi un ritiro paradossale, senza una squadra vera ad allenarsi, con giocatori che hanno preferito non venire ed altri che dopo essere venuti se ne sono andati, con pochi tifosi rispetto agli anni passati e nessuna notizia dei Della Valle. Un clima grottesco in cui le uniche note liete sono giunte da un ragazzo del 2000, Meli, e dall'idea che il ragazzo norvegese appena arrivato, Zechnini, potrebbe essere discreto.

Paradossalmente tutto inizia adesso, con la definizione della cessione di Bernardeschi alla Juventus per 40 milioni. Naturalmente, siccome a Firenze ormai taluni sono più realisti del re, c'è chi ha messo le mani avanti sostenendo che questi soldi in realtà Corvino li avrebbe già spesi per i neo acquisti già arrivati e i riscatti da effettuare a fine stagione per Saponara e Sportiello. Naturalmente sarebbe gravissimo perché da oggi e nei prossimi giorni l'unico compito del direttore generale sarà quello di portare in viola giocatori in grado di non fare rimpiangere i partenti. Lo dico subito, su questo sono molto scettico e temo che la Fiorentina investirà solo una non cospicua parte del tesoretto che si ritroverà in cassa dopo che se ne saranno andati anche Kalinic, Vecino e magari Badelj. È la situazione che me lo fa pensare, il club è in vendita e se la scelta è cedere tutti i migliori di solito non lo si fa per poi acquistarne di più bravi, ma semplicemente per gestire la exit strategy.

Credo che per la Fiorentina sarà una vera stagione di transizione, senza obiettivi sportivi, ed in cui i Della Valle proveranno a cedere effettivamente il club. La speranza è che ciò accada con una Fiorentina in vita e non completamente depauperata. Chi è già arrivato, quelli che stanno per arrivare, da Veretout a Eysseric, sono meno competitivi rispetto a chi se n'è andato e in questo momento la squadra non solo è indebolita ma addirittura da ricostruire con otto titolari su undici da rimpiazzare. In queste condizioni un'impresa ai limiti dell'impossibile.
 

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