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  • Violamania: Adv rimanga arrabbiato

    Violamania: Adv rimanga arrabbiato

    Tre punti in classifica, qualche sorriso in più ma anche un bel sospiro di sollievo e molta paura. La Fiorentina torna dalla trasferta del ‘Bentegodi’ di Verona con tante sensazioni e forse la cosa più importante, dopo la doppia battuta d’arresto contro Sampdoria e Napoli e le brutte percezioni, soprattutto emerse dagli ultimi 180 minuti in campionato,e’ quel più tre nella graduatoria in serie A su cui Montella ed i suoi devono costruire il tanto lavoro che c’è da fare ancora da qui a fine stagione. Chi pensa infatti ad una squadra guarita dai suoi mali e che abbia svoltato, evidentemente non vuole così tanto bene alla rosa capitanata ieri da Gonzalo Rodriguez che, ha messo in campo un pizzico di determinazione in più, maggior solidità tecnico-tattica ma ha anche mostrato molti dei limiti già evidenziatesi nelle prime undici giornate ovvero una manovra lenta, spesso prevedibile ed un’assoluta incapacità di fornire palloni invitanti ai propri uomini offensivi.

    Da certi punti di vista è comprensibile che l’allenatore ieri dopo il triplice fischio finale abbia parlato di orgoglio, riscatto e ritrovata unità ma a meno che la presunzione non gli abbia nuovamente invaso la mente, come è stato dimostrato nei primi due mesi e mezzo di questa stagione, visto certe scelte di uomini e di moduli rivelatesi errate; sa bene che la strada per svoltare è lunghissima e che occorrerà qualche conferma di maggior sostanza che una vittoria su una discreta squadra, il Verona, che però certamente non può annoverarsi fra le big di questa serie A. Una Fiorentina dunque non morta ma ancora malaticcia, che ha sbandato spesso davanti a degli autentici carneadi del nostro massimo torneo, presentandosi però per la prima volta nell’ultimo mese con un’idea di gioco che assomigli a qualcosa di compatto, con mosse azzeccate sia dal 1’, che finalmente anche a gara in corso, in cui si è provato a dimostrare che in rosa ci sono giocatori che valgono il quinto monte stipendi assoluto nel nostro calcio.

    Perché se è vero che la sfortuna quest’anno ha fatto di nuovo pagare dazio in termini di infortuni a Pasqual e compagni, è vero anche che la Fiorentina è ancora lontana dal suo reale valore, tecnico ed economico. Al di là dei racconti sempre un po’ romanzati dell’ultima visita a Firenze di Andrea Della Valle, patron gigliato, giovedì e venerdì scorso; le immagini proiettate dal sito ufficiale del club gigliato hanno messo in mostra un’azionista di riferimento che guardava gli allenamenti viola incavolato nero per i recenti risultati della squadra e, non deve essere andato leggero nei colloqui avuti con le persone a cui paga lo stipendio: sia quelli che si allenano in zona stadio Franchi che quelli che lavorano dietro una scrivania nella sede di via Manfredo Fanti. Ecco, l’invito al Della Valle tifoso è di non abbassare la guardia: non ammorbidisca i toni con chi fino ad oggi l’ha delusa e non perda leadership, ovvero polso e determinazione, nel ricordare quanto fino ad oggi non è stato fatto, anche dallo staff tecnico e societario. Solo se Adv si mostrerà ancora insoddisfatto del percorso fin qui intrapreso dalla sua Fiorentina, e chiederà continuità, attraverso lavoro e risultati, la sua squadra potrà permettersi di recuperare il tempo fin qui perduto. Altrimenti il pomeriggio di Verona si dimostrerà ben presto inutile e ci si avvierà verso una stagione inutile, senza obiettivi centrati e nuove delusioni, cosa che anche per una questione di soldi investiti e tempo speso, i Della Valle non possono certo permettersi che avvenga. 

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