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  • Violamania:| Dottore, le vorrei parlare...

    Violamania:| Dottore, le vorrei parlare...

    • Luca Cellini

    Una delle buone abitudini che c'erano fino al precedente ritiro estivo della Fiorentina era la giornata dedicata alla stampa. Per i preparatori atletici era l'occasione per spiegare il lavoro svolto dall'intera rosa e le variazioni che sarebbero intercorse durante la stagione sui livelli fisico-atletici. Era un buon parametro di partenza per una stampa che non poteva accedere agli allenamenti ma che comunque era tenuta, bene o male, informata sulla preparazione fisica, che solitamente veniva 'richiamata' poi durante il periodo invernale con un breve ritiro in una località estera. Purtroppo però da molti anni, sotto la gestione dei Della Valle - lo ricordo solo nella stagione in C2 -, si è interrotto il dialogo diretto con il medico sociale della Fiorentina, il professor Manetti. Ora questi emette dei comunicati video in cui aggiorna sulle condizioni dei giocatori, attraverso il sito ufficiale, senza possibilità di fare domande o interagire con chi ha nelle mani la responsabilità sanitaria dei giocatori viola.

    A livello comunicativo ho già espresso il mio pensiero su come la Fiorentina gestisce il proprio rapporto con i giornalisti, i quali dovrebbero essere lo strumento che fa da filtro fra la società ed i tifosi. Mai come quest'anno io e tanti altri colleghi avremmo voluto toglierci lo sfizio, a costo di ricevere risposte banali, di domandare personalmente ai preparatori e allo staff medico viola del perché così tanti infortunati, sia gravi che di media-lunga entità, ma ciò ci è impedito dal muro di gomma che il club della famiglia Della Valle ha eretto, come un'inutile fortezza, intorno ai suoi tesserati. Inutile fortezza perché poi, quando si scopre sul sito ufficiale che un giocatore viola è infortunato, partono le illazioni sulla tempistica di recupero, i racconti più fantasiosi su come quell'incidente si è creato, e soprattutto sui media vengono ospitati pareri più o meno illustri (che vanno dal santone del quartiere fiorentino a ex medici, ex portatini, ex infermieri) che basandosi solo sulla loro passata esperienza, ma non sul contatto diretto con il giocatore infortunato, emettentono le loro sentenze e diagnosi. Ma creare un dialogo diretto stampa-staff medico non eliminerebbe tutto questo, rendendo non tanto un servizio ai media ma anche e soprattutto ai veri padroni della Fiorentina, ovvero i tifosi?

    E veniamo infine a quelli che sono i padroni attuali della Fiorentina, quantomeno in termini di percentuali di proprietà: la famiglia Della Valle. Non entro nel merito delle parole pronunciate da Diego Della Valle a Villa Medici venerdì scorso, perché ha espresso sue opinioni e, inconfutabili o no che siano, sono sottoposte a giudizio, come per qualsiasi essere umano. Solo che alla vigilia di tale evento avevo un dubbio, che si è affermato con certezza dopo la giornata di venerdì. Per gli affari imprenditoriali sviluppati, la famiglia Della Valle si è dimostrata fra le prime nel globo terrestre, e gli ultimi successi del marchio Tod's e non solo rendono palese tale affermazione. Nel calcio, invece, la comunicazione sembra facile ma non lo è. La Fiorentina fa di tutto per complicarsela, anche in questo caso. Che senso ha convocare una conferenza stampa di risposta alle parole pronunciate dal giornalista Oliviero Beha, se prima di invitare quest'ultimo, tramite comunicato sul sito ufficiale viola, non se ne accerta la disponibilità alla partecipazione?

    Ha senso ritrovarsi in un albergo e non in una pubblica piazza, invitando solo giornalisti, fatti rigorosamente accreditare, per parlare di una squadra di calcio? Perché si è persa l'ennesima occasione di dialogo fra Diego Della Valle ed il sindaco di Firenze Matteo Renzi, che venerdì scorso era distante dall'hotel 'Villa Medici' soltanto 100 metri in linea d'area, essendo impegnato nella convention sui rottamatori all'ex stazione Leopolda? Ma soprattutto, pur avendo io immensa fiducia nella proprietà, perché si è parlato tanto di passato, pochissimo di presente, e farfugliato qualcosa di troppo interrogativo sul futuro tecnico e della società? Tutte domande a cui non ci sarà risposta, come quelle che avrebbero voluto fare i colleghi delle tv nazionali e regionali venerdì scorso, cui è stato impedito l'accesso alla conferenza stampa di Diego Della Valle, e a cui va tutta la mia solidarietà.

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