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    Violamania: facciamo bei sogni

    Raccontava a Ballaro' martedì sera l'antropologa Amalia Signorelli che ormai l'Italia è un paese fatto di gente che non sogna piu'. Talmente si è persa la fiducia in tutti i campi delle nostre vite, che ormai il fantasticare o il desiderare concretamente che qualcosa si realizzi, è diventato obsoleto.
    E'talmente vero quello che racconta la stimata sociologa romana, che il discorso si può traslare anche nel mondo del calcio, che è una fetta importante delle vite di moltissimi italiani
    Guardate cosa è accaduto a Firenze: fino alle scorse vacanze natalizie i pensieri piu' razionali sul futuro della Fiorentina vedevano i tifosi immaginare Giuseppe Rossi capocannoniere, i gigliati come minimo al terzo posto, vincitori di coppa Italia ed Europa League, e nuovi acquisti fantasmagorici in vista della prossima stagione.

    Due mesi dopo il catastrofismo la sta facendo da padrone con una serie di circostanze che se guardate con l'occhio del disfattista, fanno capire che non c'è futuro per chi ha il viola nel cuore: Pepito si è infortunato, il sostituto, Alessandro Matri si è inceppato piu' volte sotto porta, Mario Gomez 150 giorni dopo il suo stop è il fantasma di sé stesso, gli arbitri hanno piu' volte penalizzato la squadra viola, il giudice sportivo ha usato la mannaia nelle squalifiche dei giocatori viola, il d.s. Daniele Prade' non ha ancora rinnovato il proprio contratto, Vincenzo Montella sta sbagliando quasi tutte le scelte tecnico tattiche, e all'orizzonte c'è la Juventus, simbolo del potere e dell'arroganza, ovvero la strada sbarrata in campo europeo.

    Allora se è vero che il tifoso, in quanto tale, non è tipo razionale, ovvero è portato per sua natura ad avere sbalzi umorali a seconda dei risultati della propria squadra, e la Fiorentina in questo senso è entrata in un cono d'ombra da cui pare difficile uscire; motivi per essere ottimisti, per riprendere a sognare ed avere fiducia, ce ne sono eccome.
    Perchè la storia recente del club viola ci ha insegnato che rispetto ai tempi bui, in cui mancava una società organizzata, uno staff tecnico preparato ed ambizioso, un gruppo di giocatori professionalmente impeccabili, sono per fortuna a distanza siderale da cio' che invece sta accadendo oggi.

    E'innegabile che, la Fiorentina non sta giocando bene, una serie di infortuni e circostanze negative hanno penalizzato le cose in casa gigliata. Il mondo arbitrale ci ha messo del suo, facendo saltare i nervi non solo ad una rosa di giocatori che fino a poco tempo lavorava con il sorriso fra i denti, ed ora lo fa con il cuore ucciso dalla tensione di un fischietto. Montella sembra un po' in confusione nello gestire tecnicamente e tatticamente gli uomini del suo spogliatoio, ma tutto cio' sopra descritto non può far perdere la fiducia ad un ambiente che ha ha sotto gli occhi anche tante cose belle.

    Innanzitutto l'orgoglio di essere insieme al Napoli in corsa su tre fronti. Ed inoltre: quanto tempo era che la Fiorentina non andava in finale di coppa Italia? Quanti campionati ha fatto la Fiorentina, in tempi recenti, a lottare per i primi quattro posti? E'colpa della Fiorentina se la quarta piazza fino a poco tempo fa valeva la Champions, e ora solo, si fa per dire, l'Europa League? Quale altro club ha una proprieta' solida economicamente come quella della famiglia Della Valle? Quanti altri hanno uno stadio così innovativo ed accogliente? Quante società hanno i propri procuratori, anche di giocatori di top livello, che chiamano incessantemente i propri uomini mercato, per decidere di lasciare le loro attuali squadre, e venire a giocare in una delle formazioni che giocano meglio al calcio sul palcoscenico europeo? Quali altre rose o staff tecnici, hanno una voglia di vincere qualcosa, concretamente, come c'è l'anno Montella ed il suo staff e Pasqual e compagni?

    Se è in dubbio il fatto che problemi ce ne sono in casa Fiorentina, ci sono anche i mezzi per uscirne, e basi concrete per risalire la china. Stanno per arrivare all'orizzonte tre partite incredibili, contro l'avversaria di sempre. Oggi ci sono due possibilità: pensare che tutto sia impossibile per questa squadra, o provare ad immaginare che accadra' quello che ogni tifoso viola ha sempre sognato, ovvero battere la Juve (in campionato, a Torino) ed eliminarla da una competizione europea.

    Si può decidere di addormentarsi pensando negativo, o sognare, avendo fiducia in quello che concretamente questo club e questa squadra hanno realizzato fino a pochissimo tempo fa. Per il bene di Mario Gomez e compagni, visto che poi ai successi e agli insuccessi di un club contribuisce anche la spinta dell'ambiente che circonda una squadra di calcio (quanto è stato fondamentale il dodicesimo uomo nella storia della Fiorentina?) è giusto riprendere a sognare e a credere concretamente nell'impresa. Perchè ci sono basi solide per farlo e perchè comunque vada l'orgoglio concreto di essere tifosi della Fiorentina, nessuna decisione del giudice sportivo, sconfitta sul campo con decisione arbitrale contraria, o infortunio di un top player viola, non ce la potra' portare via nessuno. Perchè la rinascita del club e della squadra gigliata è in pieno atto, e le mosse e l'ambizione del club, come ad esempio la volontà di Andrea Della Valle di tornare ad essere presidente esecutivo, fanno capire che non ha nessuna voglia di fermarsi. Quindi chiudiamo gli occhi e sogniamo quei 20 minuti magici del 20 ottobre scorso. Magari succede davvero che si trasformano ancora una volta in una fantastica realtà.

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