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  • Violamania:| Basta, fatela finita!

    Violamania:| Basta, fatela finita!

    Contravvenendo alla buona regola del giornalista, che laddove c'è una polemica cerca di sguazzarci e di alimentarla il più possibile, vengo a chiedere ad alcuni protagonisti del mondo Fiorentina di farla finita. La settimana antecedente alla gara con l'Udinese è stata caratterizzata da tre distinte situazioni che non hanno trovato soluzione. La prima è lo scontro aperto Prandelli-Mihajlovic. Il primo ad interferire nel lavoro dell'altro è stato il serbo, che non contento di aver sindacato sulla mancata convocazione di Gilardino per Italia-Spagna del 10 agosto scorso ha definito 'cazzate' le motivazioni con cui il c.t. ha mandato due volte consecutive il bomber in tribuna. Premesso che questo 'abuso di opinione' è applicato dal tecnico serbo anche per ciò che concerne la sua Nazionale - si vanta di aver messo pressioni al c.t. della Serbia per far chiamare Ljajic -, Mihajlovic è pregato di limitarsi ad allenare, e a pensare a gestire Gilardino e gli altri suoi giocatori di più e meglio di quanto fatto la passata stagione. Di contro a Prandelli, che ha tutte le ragioni di mandare in tribuna qualsivoglia giocatore - specie se questi, come Gilardino, scrive sul suo sito un'ora prima di un allenamento di rifinitura della Nazionale -, si limiti al minimo sindacale quando parla di Fiorentina. Esiste un movimento di stampa, tifosi e opinione pubblica che tende ancora oggi a sminuire i risultati di cinque anni della sua gestione, tirando nel mezzo frasi come 'La Fiorentina non ha vinto niente con Prandelli' oppure 'Diciassette sconfitte nell'ultima stagione'. Pensi di più alla Nazionale e meno al suo passato, tanto a Firenze la maggioranza 'sana' del tifo si sa che stima ha di lei.

    Il secondo attrito è quello fra il Comune di Firenze e i vertici della proprietà gigliata. Premettendo che Diego Della Valle, come già ampiamente sottolineato più volte, è il vero valore aggiunto della società, questi non può dirsi innamoratissimo della propria squadra e poi preferire i salotti televisivi ad una qualsiasi partita di calcio dei 'suoi ragazzi' negli ultimi due anni. Quando si ama follemente una cosa gli si sta vicino soprattutto fisicamente, e non è possibile che non abbia trovato il tempo negli ultimi otto mesi, se non per una conferenza stampa a inviti - con telecamere escluse -, per parlare di Fiorentina. Diego Della Valle torni a Firenze, parli direttamente con il Comune e sviluppi l'idea dello stadio sull'area Mercafir, di più e meglio dei 'pollici alzati' al progetto da metà agosto in poi. Non vorremmo che planimetrie, equivoci, rosiconi e compagnia cantante portassero nuovamente ad incomprensioni. Il calcio gestito al telefono, anche se con il supporto di ottimi uomini-azienda (come quelli che la Fiorentina ritiene d'avere), non può funzionare. E al sindaco, che tanto vuole bene al club, un invito a evitare il rilancio di progetti come una tassa da pagare ogni fine estate. Comprensibili sono le esigenze di farsi pubblicità, ma lasciamo parlare il campo, e torniamo ad interessarci di progetti edilizi solo quando altre priorità sulla città saranno sistemate, anche sull'area Olmatello Mercafir.

    Ed infine un bel 'fatela finita' a Riccardo Montolivo e ai vertici viola. Questa storia del presunto rinnovo di contratto ha stancato. Neanche le soap opera alla Beautiful erano così stantie: firma, non firma, firma con clausola rescissoria, no senza clausola, ha già un accordo con il Milan, il giocatore non vuole parlare con Corvino, il procuratore non vuole parlare con il presidente (tanto per dire...). Poi alla vigilia della partita con l'Udinese il presidente - quello della 'mazza da baseball' che ci voleva per Mutu - dice che la farsa è finita. Ma era troppo chiudersi in una stanza, già tempo fa, parlare con tutti i protagonisti della faccenda, arrivare ad un accordo a prescindere dal rinnovo del contratto o meno, presentarsi tutti insieme in sala stampa, con sorrisi e abbracci - come Pirlo dopo la fine del rapporto con il Milan - e dare l'idea che le storie d'amore possono continuare o finire, ma che l'immagine che va data a tifosi deve restare compatta? E' giusto che si faccia passare per l'ennesima volta un giocatore come un mercenario? E' possibile che a Montolivo sia impedito di dire la sua, tanto poi in Nazionale parla lo stesso? Ha senso esporre al 'pubblico ludibrio', come un appestato, l'ex capitano? E quest'ultimo non ha niente da dire ai tifosi? Quest'ultimi, del resto, vogliono parlare di calcio, meritano di commentare le scelte di Mihajlovic e il calcio che produce. Dopo un'estate di polemiche, questo surplus di veleni non richiesto è tutto ciò che non serve ad una Fiorentina che dovrebbe rinascere.

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