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  • Violamania:| Meglio giovani e toscani

    Violamania:| Meglio giovani e toscani

    • Luca Cellini

    Pochi giorni fa - mentre ripensavo a quei due noti giornalisti sportivi fiorentini che in un pomeriggio di agosto, in attesa dell'inaugurazione del Museo del calcio della Fiorentina a Scarperia, parlavano del club viola in lizza per lo scudetto - mi sono ritrovato a scrivere come frase del mio profilo Msn: 'Michele Camporese nuovo idolo incontrastato'. Non conosco il centrale difensivo classe '92 se non per averlo visto all'opera negli ultimi due anni e mezzo, prima nella squadra Allievi (fra l'altro campione d'Italia) e poi in Primavera. Il suo esordio al 'Franchi' contro l'Empoli in Tim Cup mi è sembrata la cosa più bella, al di là del passaggio del turno, contro una squadra il cui giocatore più vecchio aveva 24 anni, e 9 elementi nati nel proprio settore giovanile. L'orgoglio, infatti, è l'unica cosa che chiedo di tirare fuori alla squadra di Mihajlovic quest'anno, fino a gennaio inevitabilmente squilibrata, perché priva di ricambi validi in alcuni ruoli, o semplicemente scoperta in zone di campo fondamentali (dal terzino sinistro all'interno di centrocampo). Lo stesso orgoglio con cui apprezzo i ragazzi del settore giovanile della Fiorentina.

    Non so dove arriverà Camporese in carriera, però in questa stagione, che molto probabilmente non regalerà le stesse soddisfazioni di quelle passate - fatte non di vittorie con la Juventus e basta, ma trionfi europei -, ciò che può dare gioia al tifoso della Fiorentina medio è la crescita del proprio settore giovanile. Non considero Stevan Jovetic e Adem Ljajic acquisti di giovani a poco prezzo, ma - come ha detto Mario Sconcerti - 'gioielli comprati a Montenapoleone', visto che sono arrivati rispettivamente per nove e sei milioni e mezzo di euro. Con l'autofinanziamento meglio mettere in campo un Carraro o un Camporese, che un Cerci strapagato dalla Roma. Il giovane difensore pisano non è solo un elemento su cui scommettere per il futuro, ma rappresenta quel riappropriarsi delle radici toscane, fondamentali per la Fiorentina dei giorni che verranno. Dainelli, anche se criticatissimo nei suoi anni a Firenze, rappresentava da pisano la regionalità nel gruppo viola. Il sogno è vincere per qualsiasi supporter della Fiorentina, ma se c'è un toscano o meglio ancora un fiorentino, c'è più godimento.

    Perché il toscano sa la rivalità che esiste con certi club. Perché al calciatore fiorentino non devi spiegare cos'è Fiorentina-Juventus o perché tremila persone si ritrovano una sera di marzo, all'aereoporto di Peretola, ad aspettare una squadra di calcio che dopo oltre vent'anni ha battuto i bianconeri al 'Delle Alpi'. Quando entra in campo Camporese c'è una voglia matta di tifare per lui, e quindi non solo ti fidi, ma ti auguri sempre che non ci siano racconti, come avvenuto in passato, di elementi del settore giovanile che, una volta toccata la serie A o la prima squadra, si perdono. Speriamo che Camporese ed i suoi compagni rimangano umili nel seguire il tecnico Renato Buso che, se non verrà disturbato dai 'foglietti' come i suoi predecessori (con i cambi decisi da altri, o la formazione da impostare in un certo modo), quest'anno può riportare la sua Primavera molto avanti. Chiedo personalmente ad amici e parenti di Carraro di nascondere quelle maglie con il nome del loro giocatore preferito, perché va bene l'orgoglio, ma il calcio non è una puntata di 'Amici', con le grupies al seguito. E auguro tanta fortuna a Federico Masi, un predestinato che è stato colpito da tanta sfortuna nel recente passato.

    Già oggi, ragazzi, siete voi la Fiorentina, più di qualsiasi elemento della prima squadra, e Firenze tifa per voi, non lo dimenticate. Sappiate che il vostro esempio può essere fondamentale per il futuro del club, quindi testa alta, la sera a letto presto, e vedrete che se non farete le bizze per un cambio in più o in meno e rimarrete in squadra, presto o tardi spazio nella Fiorentina che conta ci sarà. L'esempio, è giusto dirlo, dai più grandi forse non vi arriva, e se un giorno in qualche intervista faceste riferimento ad uno come Javier Zanetti piuttosto che ad Adrian Mutu, sappiate che chi vuole bene ai colori viola capirebbe il paragone e saprebbe di avere il futuro garantito, non solo nell'immediato ma anche per il prossimo decennio. Post scriptum per Pantaleo Corvino: sul mercato, meglio un acquisto (di valore) da Pisa, Arezzo ed Empoli - come sono stati sfiorati in passato, da Ranocchia a Fabbrini -, che da Roma, dalla Serbia o dal Senegal. Niente preclusioni territoriali: ma se è toscano e conveniente, per il tifoso viola, è meglio. Fidati.

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