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  • Violamania:| Tutto merito delle pernici...
Violamania:| Tutto merito delle pernici...

Violamania:| Tutto merito delle pernici...

Per capire che già in estate la Fiorentina stava intraprendendo una strada diversa, sotto il profilo societario, tecnico e soprattutto disciplinare, basta fare riferimento a quella che ancora oggi viene descritta come 'la notte delle pernici'. E' il 23 luglio, e Alessio Cerci decide di festeggiare in una malga sopra Moena il suo compleanno. A differenza di ciò che narra la leggenda, in realtà, non è lui il protagonista di quella serata fatta di eccessi e maleducazione, ma altri elementi della rosa. Ebbene la società, a differenza di quanto accaduto nei due anni precedenti, quando situazioni simili venivano perdonate e giustificate, davanti a telecamere e taccuini ha difeso ogni singolo tesserato dalle accuse, mentre dietro le quinte ha provveduto ad accantonare in maniera 'soft' i colpevoli, escludendoli dalla squadra titolare o - in molti casi - cedendoli.

Si è molto romanzato intorno a quella serata, ma sta di fatto che Vincenzo Montella e i fratelli Della Valle, i quali videro in quell'episodio la classica goccia che fa traboccare il vaso, si sono comportati in maniera impeccabile, non rendendo protagonisti gli attori di quello squallido film di una nuova Fiorentina che nasceva e che sarebbe diventata autrice di un campionato da ricordare. Viene da ringraziare quelle pernici, 'preda' di uno scherzo infantile di qualche ex giocatore, soprattutto guardando alla prossima avversaria, il Genoa: lì sono finiti due che durante il ritiro di Moena - stando alla vulgata - pensavano di poter fare ciò che volevano, e che invece sono stati allontanati da un club e da uno spogliatoio che voleva tornare ad essere sano. Con una politica fatta di rispetto delle regole, organizzazione e soprattutto volontà di costruire un bel gioco, i viola ci hanno meso poco a rinascere, a dispetto dei rossoblù che più o meno nel maggio scorso chiudevano un campionato nelle retrovie, e che sono rimasti a dover lottare per la salvezza, non certo per le coppe europee.

Il Rinascimento fiorentino a cui si sta assistendo è senza dubbio frutto del rinnovamento societario. Oggi in viale Manfredo Fanti si è tornati al rispetto delle competenze, all'organizzazione, all'ambizione di non fermarsi a quanto già fatto. Ecco perché in questa settimana di elogi, a seguito del successo contro la Lazio, sicuramente il protagonista sarà stato il tecnico gigliato, prima ancora che la sua società, e i suoi giocatori. Avendo imparato a conoscere un po' Montella, avrà stimolato a dovere Pasqual e compagni in vista di una sfida che, a dispetto di ciò che racconta la classifica, è tutto fuorchè una passeggiata. Sono tante le insidie, a cominciare dalla fame di punti degli uomini di Ballardini, che giocheranno nel week-end successivo il Siena (i cuginetti bianconeri quasi quasi faranno il tifo per i colori viola, domenica). I 90 minuti contro il Genoa saranno l'ennesimo fondamentale esame per questa Fiorentina, che ha il grande merito di essere tornata a far sognare i propri tifosi, e che la notte, anche se non lo dice ad alta voce, si addormenta non pensando alle pernici, ma all'inno della Champions League.

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