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  • Violamania: l'ultima zampata dei Della Valle

    Violamania: l'ultima zampata dei Della Valle

    Chiaro, netto, onesto e lucido l’Andrea Della Valle che giovedì scorso è uscito dal c.d.a. per sottoporsi al fuoco di fila delle domande dei giornalisti in cui ha spazziato a tutto campo, dalle nuove nomine, tre donne fra poltrone e spogliatoio, mercato e futuro del calcio italiano. Poco si è parlato però della ridistribuzione di cariche all’interno del club viola e forse è da quello che bisognerebbe partire per delineare gli scenari futuri della Fiorentina. Quella della famiglia marchigiana, proprietaria da poco meno di 12 anni del marchio gigliato,è tranquillamente un’ ultima zampata alla propria volontà di provare a vincere e fare calcio come si deve. Una rivoluzione mascherata da semi innovazione che può dare eccellenti risultati, diciamo su scala triennale, o portare a passaggi di proprieta’ su un periodo di medio-lunga durata.

    Chi esce con una posizione rinforzata del proprio ruolo dall’ultimo consiglio d’amministrazione è certamente Mario Cognigni, arrivato in Fiorentina in corsa, come amministratore delegato del gruppo Tod’s e poi divenuto presidente esecutivo e con il passaggio di ruolo di Sandro Mencucci a semplice consigliere delegato, anche l’unica persona con potere di firma. Quest’ultimo paga forse una troppa apparenza mediatica nell’ultimo periodo, cosa che infastidì qualcuno nel club gigliato già l’anno scorso nei confronti di Daniele Prade’, quando il d.s. viola insieme a Macia fu acclamato dalla folla per l’acquisto di Mario Gomez. Detto che l’ex a.d. gigliato rimane una delle persone piu’vicine ad Andrea Della Valle, si può dire che anche una parte della società sta cambiando nettamente. Daniele Prade’ ha deciso di rinnovare per un anno, e la sensazione è che i prossimi 12 mesi per lui sapranno di lungo addio e, Roberto Ripa lascia dopo nove anni il ruolo di team manager per occuparsi di una partnership con una scuola calcio americana, e quest’ultime due notizie non possono certo fare felice Vincenzo Montella che proprio nel ticket sopracitato ha sempre poggiato la base del suo rapporto con club e squadra.

    Ma decidono i Della Valle, e questo il tecnico viola lo ha capito bene, soprattutto quando lo hanno fatto raffreddare dai suoi bollenti spiriti di una squadra che potesse lottare per lo scudetto, nelle dichiarazioni rese a maggio scorso. I Della Valle visto che ci mettono la faccia ed i soldi, vogliono però provare il gioco dell’all-in che si usa a poker: ci giochiamo tutto per provare a vincere e cambiare il calcio, altrimenti faremmo altre riflessioni. Le donne in societa’, un club piu’ snello economicamente e con persone piu’ legate alla famiglia che, al mondo del pallone, significa che c’è la volontà di cambiare in maniera radicale, rivoluzionaria, per finalmente, attraverso una via diversa dalla precedenti, aprire la stanza dei trofei, secondo il metodo che i Della Valle gia’ usano in altre loro aziende. In questo sta anche la mossa che potrebbe essere decisiva per capire le reali intenzioni dei proprietari viola sulla Fiorentina: il futuro colloquio con il sindaco di Firenze per il nuovo stadio. Uno snodo importante, decisivo, quanto e piu’dei gol di Cuadrado che se sara’ trattenuto sara’un grande valore aggiunto, altrimenti con i soldi della sua cessione si fara’ il vero mercato. Cambiano le facce in società, gli attaccanti in area di rigore e gli allenatori ma il must dell’autofinanziamento, fino a nuovi introiti magari derivanti da operazioni correlate al nuovo stadio, rimarra’ un must. E per chi è abituato a far si che uno piu’uno faccia sempre due e non uno e mezzo, è giusto così.

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