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  • Violamania:| L'uomo in più
Violamania:| L'uomo in più

Violamania:| L'uomo in più

Chi era all'Allianz quella sera di un anno e mezzo fa non potrà mai dimenticare quel gol, palesemente in fuorigioco, di Klose, e quindi domenica prossima, quando se lo ritroverà come avversario (con la maglia della Lazio questa volta), avrà un flashback che rimanderà inevitabilmente a quel maledetto ottavo di finale di Champions League. La Fiorentina per tanto tempo, quasi fino ai giorni nostri, sembrava essersi fermata lì, a quella rete che tutta l'Europa ha visto come e perché è stata concessa, tramortita da veleni interni che chissà, se fosse andata diversamente in quel match di andata, si sarebbe potuti evitare. L'arbitro, il norvegese Ovrebo, coadiuvato perfettamente nella sua azione di killeraggio verso il club più debole della contesa, magari non potrà mai più venire in vita sua a Firenze, ma il suo lavoro da 'uomo in più' lo ha svolto a favore del Bayern Monaco.

Chi passò dalla zona mista quella sera non può dimenticare il sorriso beffardo del presidente Karl-Heinze Rumenigge, il quale sapeva bene come, specialmente in ambito europeo, le partite spesso si giochino prima nelle segrete stanze e poi eventualmente sul campo, dove il potere ancora troppo discrezionale dato all'arbitro influenza l'esito dei match, specie quelli ad eliminazione diretta. Chi era a Monaco di Baviera quasi 18 mesi fa non dovrebbe mancare domenica prossima allo stadio 'Franchi' per Fiorentina-Lazio, perché se è vero che Klose non poteva fare a meno di esultare dopo quel 2-1 decisivo nel match di andata, il giocatore tedesco, saputo poi che era in palese fuorigioco, non si è ancora mai scusato.

Tornando al concetto di 'uomo in piu', e di quanto conti per un club dotarsi nel proprio organigramma di persone che sappiano di calcio, che abbiano vissuto l'aria degli spogliatoi e sappiano come muoversi (nel lecito) nelle segrete stanze, la società viola, con ritardo ma anche con lungimiranza, vista poi la scelta fatta, ha deciso di affidarsi ad una persona che si sta rivelando l'acquisto più importante della scorsa estate. Non può scendere in campo, ma è più determinante di quanto non si pensi, soprattutto nel rapporto fra il tecnico Sinisa Mihajlovic ed i suoi giocatori: parliamo di Vincenzo Guerini. Al di là delle polemiche che ne hanno seguito la nomina, l'ex giocatore gigliato è entrato in punta di piedi e non ha sbagliato un intervento, sia nel rapporto con i giocatori che con la società ,ma soprattutto nelle dichiarazioni rese alla stampa.

Al contrario di chi, anche in questi ultimi giorni in società, per vendette personali da consumare o per giustificare errori commessi nel breve-recente passato, ha rinfocolato polemiche che andrebbero sopite, Vincenzo Guerini ha puntato sulla centralità del lavoro di Mihajlovic, dando sicurezza con la sua esperienza e lavorando in chiave futura. Un esempio? Otto giorni fa, al termine di Fiorentina-Parma, la furia negli spogliatoi di Mihajlovic nei confronti di Alessio Cerci, reo quest'ultimo di avergli risposto male al momento della sostituzione, è stata placata solo grazie all'intervento di Arthur Boruc e Cesare Natali. Venuto a sapere dell'episodio Vincenzo Guerini non è intervenuto in prima persona: ha aspettato il giorno successivo, e prima dell'incontro chiarificatore fra Cerci e Mihajlovic ha parlato prima col giocatore e poi col tecnico, quando quest'ultimo sembrava intenzionato a 'punire' con una panchina il comportamento del numero 7.

Il continuo confronto con un altro uomo di calcio ha reso il lavoro di Mihajlovic più sereno. Il mister di Vukovar, riprendendo la definizione 'L'uomo in più', assomigliava al personaggio di Antonio Pisapia nello splendido film omonimo firmato da Paolo Sorrentino: un tecnico senza basi su cui fondare il proprio lavoro, e abbandonato anche dalla propria società. Vincenzo Guerini, che conosce Firenze e che di pallone ne mastica da anni, ha saputo fare da collante fra Mihajlovic e i suoi giocatori, colmando un vuoto che per troppo tempo la Fiorentina ha lasciato scoperto. Manca la controprova, ma quella sera, all'Allianz Arena, con Guerini parte integrante del club viola, forse sarebbe andata in maniera diversa, e il sorriso beffardo a fine partita lo avrebbe avuto l'uomo di Sarezzo.

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