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  • Violamania:| Montolivo, rinnovo ambizioso

    Violamania:| Montolivo, rinnovo ambizioso

    • Luca Cellini

    Per capire quanto Riccardo Montolivo ami stare a Firenze basta vederlo andare in giro con la sua ragazza, Cristina De Pin, fiorentina d.o.c., in Smart. Non riesce ad uscire dalla macchina che subito viene avvicinato da tifosi, cittadini o più semplicemente passanti e turisti della città di Dante, che lo riempiono di richieste di foto, autografi o per un saluto/pacca sulla spalla di incoraggiamento. Questo per far capire come il capitano viola si senta un re sotto l'ombra del Duomo del Brunelleschi, e se fosse per lui non lascerebbe mai Firenze e la città che lo ha adottato da quattro anni. Sembrano ricordi sfocati quei fischi che gli piovevano da gran parte del 'Franchi' quando, quasi un lustro fa, magari sbagliava un appoggio e scaricava in rete una conclusione facile preda dei portieri avversari.

    Riccardo Montolivo però ha un contratto in scadenza giugno 2012, ha venticinque anni - quindi in piena maturità calcistica -, è il capitano della Fiorentina ma anche e soprattutto uno dei perni della nuova Nazionale italiana guidata da Cesare Prandelli. E' dunque ad una svolta, in cui non ha più tempo per pensare cosa fare da grande, perché il domani è già oggi per lui. Si è discusso del suo rinnovo di contratto ad aprile, quando l'allenatore era proprio il selezionatore azzurro - suo mentore, anche nei momenti più difficili -, e la Fiorentina sembrava voler ripartire, dopo un'eliminazione di Champions balorda, puntando all'Europa che conta. Poi tutto il mondo intorno a Montolivo e alla squadra viola è cambiato: Prandelli via, ridimensionamento dei progetti, società che continua ad essere assente a livello di organigramma e soprattutto incertezza sul futuro.

    A parte i cosiddetti 'violascuri', quelli per cui la Fiorentina è una fede, non esiste niente di meglio del colore viola, chi non lo capisce o prova a fare una critica è un 'farabutto' e il calciatore o l'allenatore che va via da Firenze è un traditore a prescindere, c'è chi pur amando alla follia le cose di casa gigliata è preoccupato, per un progetto, quello dei Della Valle, che sembrava in ascesa, ed ha bisogno di essere rassicurato. Riccardo Montolivo è un professionista eccellente, un capitano che sta crescendo (io lo vorrei più 'cattivo' in campo e più 'aggressivo' con gli arbitri), un giocatore appetito dai club europei di alto livello: Milan, Inter, Bayern Monaco. Ecco perché il numero 18 viola vuole capire la Fiorentina che nascerà, prima di legarsi con un contratto che scadrebbe quando avrà 33 anni. Montolivo, come hanno fatto in passato Prandelli, Gilardino e Frey, tanto per fare dei nomi, vuole capire se a Firenze può vincere, o deve adattarsi alla mediocrità.

    Ho trovato scorretto che il direttore sportivo Pantaleo Corvino abbia svelato la distanza fra domanda ed offerta per il rinnovo del centrocampista, facendo passare Montolivo come un mercenario, attaccato a centomila euro per rimanere a Firenze o meno. Se voleva più soldi Montolivo, già due anni fa, quando bussò alla sua porta un noto club inglese, poteva fare fagotto, visto che c'era chi lo fischiava e lo insultava a prescindere. Il rinnovo di Montolivo è lo specchio cui devono guardare i tifosi viola: se il capitano gigliato firmerà, sarà il gesto e la garanzia che per la Fiorentina ci sono prospettive positive. Del resto proprio l'ex atalantino già quest'anno, secondo me esagerando, ha parlato di 'squadra più forte dell'anno scorso'. Se Montolivo non firmerà, tuttavia, non andrà considerato un traditore, ma semplicemente un ambizioso che ha capito che Firenze non è la piazza giusto per affermarsi ad alti livelli. Questa seconda prospettiva al momento non è quella favorita, ma occhio alle sorprese. Nel frattempo, Riccardo, riconduci alla vittoria la tua squadra: quel 28 marzo 2010, giorno di Fiorentina-Udinese 4-1, è troppo lontano.

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