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  • Violamania:| Nessun pianga

    Violamania:| Nessun pianga

    Capita che per una sera gli episodi che ti sono girati un po' a favore nella prima parte del campionato ti possano essere 'contrari'. Un tiro sbilenco, una deviazione nella propria porta, un avversario cinico, che sbaglia come te ma che sa anche sfrutture alcune tue ingenuità, come nessun altro aveva fatto fino a ieri sera, soprattutto in casa tua. Capita che ti tocca l'ennesimo arbitro, fra l'altro Valeri di Roma prima della gara contro i giallorossi di Zeman - caro Braschi, era proprio necessario un direttore di gara capitolino? -, che non punisce i falli con lo stesso metro di giudizio, che su due mezzi rigori non te ne dà neanche uno, che ammonisce Pizarro al primo fallo, e che non gestisce la gara come dovrebbe, insieme ad una squadra di collaboratori numerosa ma inefficace. Capita anche che tutti insieme siano 'out' i tuoi tre attaccanti principali, Jovetic, Toni e Ljajic, che Borja Valero possa un po' rifiatare per una gara, che Cuadrado sia meno brillante del solito e che la super difesa che faceva invidia a tre quarti di serie A abbia aperto falle mai viste davanti a Viviano.

    Pareggiare contro la Sampdoria, dopo cinque vittorie consecutive ed un pareggio, nelle circostanze qui ricordate, ci può stare. E' normale che una squadra che ha prodotto una grande rincorsa non riesca a dare l'ennesima 'sgasata', e non rimanga del tutto incollata ai vertici della classifica, ma questa Fiorentina c'è, ha coraggio, un'anima e soprattutto non ha perduto niente. L'immagine che più delle altre deve dare fiducia è quella conclusione di Aquilani al 49' della ripresa, che in altre circostanze sarebbe entrata dentro, e che invece ieri la pioggia ha fermato, ma che dimostra come i viola, anche se sotto per parte della gara, ci abbiano ancora una volta creduto a fare il colpaccio, e che giustamente sono stati salutati dalla 'Fiesole' fra gli applausi, al momento di uscire dal campo. Poi ovvio, c'è anche da parlare dei problemi, dei tanti, troppi errori che sono stati commessi da una squadra che evidentemente, un po' come era successo nel primo tempo a Torino otto giorni fa, ha pensato di fare un sol boccone degli avversari, e ha peccato di superficialità. Errori di uno spogliatoio che deve formarsi e crescere. A questo penserà Vincenzo Montella, che per la prima volta da inizio stagione ha dovuto gestire tre partite in otto giorni in piena emergenza infortuni. 

    A proposito di questo, sabato sono arrivati tre punti che non troverete nella classifica di serie A: li ha segnati con un gol in rovesciata proprio il tecnico viola, il quale, anche se poi ha cercato di mitigare con affermazioni successive, ha fatto capire che la sua società si deve elevare dal punto di vista organizzativo, comunicativo e gestionale. L'allenatore campano ha frequentato grandi club, sa che questa Fiorentina ha bisogno di crescere, e che certo la figuraccia nell'aver sottovalutato il caso Jovetic non è propria di club che vuole essere ambizioso a livelli europei, come è la Fiorentina che è stata ricostruita nell'ultima estate da Andrea Della Valle. Tutto il mondo viola faccia tesoro delle parole di Montella, e l'accontenti nelle sue richieste: la strada è giusta, la guida è di prima fascia, serve però un supporto vero a livello tecnico e societario, altrimenti i risultati altanenanti dell'ultimo periodo potrebbero rivelarsi una costante triste ed inutile da sopportare nella seconda parte di stagione.

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