Calciomercato.com

  • Violamania:| Onore al merito...
Violamania:| Onore al merito...

Violamania:| Onore al merito...

Ieri ero ad Imola per seguire dal vivo il test amichevole dell'Under 19 italiana, e un velo di malinconia mi è venuto alla mente nel viaggio che mi riportava a Firenze. Perché ho ripensato ad otto anni fa, quando la Fiorentina, anzi la Florentia Viola, riuscì a vincere contro l'Imolese, in quel campionato che ancora si chiamava C2 ma che i tifosi viola - grazie ad una società presente e viva al 100% - vissero con un entusiasmo che, dal di fuori, poteva apparire folle. Oltre 23mila abbonati quell'anno segnalarono come, mentre i vertici del calcio italiano - che niente avevano fatto per evitare il fallimento della società in gestione a Vittorio Cecchi Gori - punivano Firenze, i cuori viola reagivano, mettendo in campo orgoglio, passione ed autentica forza trascinante. Cose che fecero vivere quel campionato, 2002-2003, con un trasporto incredibile.

Nel viaggio fra Imola e Firenze mi sono chiesto cosa ha 'ucciso' la passione dei tifosi della Fiorentina negli ultimi anni, e la prima spiegazione che mi sono dato, è il distacco che hanno segnato i fratelli Della Valle dalle cose di casa viola. Non manca tanto la presenza fisica, che in Andrea Della Valle c'è ancora, quanto quella volontà di respirare cosa la città dice, e soprattutto di essere un trait d'union con le istituzioni cittadine, che era segnale di compattezza. Ho troppa stima di Diego Della Valle per pensare che le sue interviste degli ultimi giorni siano parole dettate a caso, solo che non capisco il perché di certi attacchi gratuiti al sindaco, se non con una sua volontà di minaccia: 'O ci fate fare quello che vogliamo noi, ovvero la Cittadella viola, o ce ne andiamo'. I cambiamenti di atteggiamento sulla collocazione di quest'ultima, le parole dette contro chi la pensa diversamente, i famosi 'rosicatori', ma anche il quasi totale menefreghismo su un progetto tecnico che, fino a quasi due anni fa, era un modello incredibile di imitazione in Italia, mi fanno pensare che in realtà certe affermazioni del dimissionario patron siano solo una 'lunga fuga', magari con la scusa di un pretesto.

Cosa vorrei per la Fiorentina del futuro? Mi piacerebbe che i fratelli Della Valle rientrassero nelle loro cariche, e tornassero a vivere la città nel loro pieno, con una presenza sia in casa che in trasferta, e soprattutto riaprissero un dialogo (non attraverso i giornali) con le istituzioni, ed in particolar modo con il sindaco che, senza prenderne difese politiche, niente ha fatto per meritare certi tipi di attacchi. Più che pensare alle 'mamme Ebe' e ai 'rosicatori', Diego Della Valle, che è straordinario uomo di comunicazione, pensi a usufruire dello spazio che gli concedono i giornali, specie quelli di cui è azionista, per raccontare la vergogna della sentenza del giudice sportivo post Juventus-Fiorentina. Si è definito primo tifoso della squadra, e, a pieno titolo, quello che ci mette i soldi: dimostri con i fatti di essere la 'prima linea' della truppa viola. Firenze, compatta, sono sicuro si schiererebbe al suo fianco.

Un'ultima considerazione, tornando ancora una volta a cosa era la Fiorentina otto anni fa. Vedere in campo in questi giorni tanti giovani viola, da Michele Camporese a Federico Masi in prima squadra, passando per Pietro Iemmello, Max Taddei e Andrea Bagnai, tanto per citare qualcuno dei ragazzi che fanno parte delle selezioni Under 21, 20 e 19, mi ha ricordato come questi bei 'frutti maturi' del settore giovanile gigliato siano 'semi' piantati da personaggi che adesso non lavorano più a Firenze, e che il popolo viola dovrebbe ringraziare. Il responsabile del settore giovanile della fu Florentia Viola Leandro Leonardi, il suo braccio destro Ilario Saturni, ma anche il presidente di allora, Gino Salica, ed il responsabile dell'area tecnica gigliata Giovanni Galli. Oggi a loro va reso merito, perché se la Fiorentina che allora non aveva un futuro, oggi ce l'ha, è grazie al tempo, alla dedizione e alla passione di chi ha lavorato quando la sede viola erano due tavoli senza computer e tre sedie, da dividersi in tanti. Una Fiorentina più umile, che viveva a pieno la città e quest'ultima con essa. E' triste dirlo forse, ma rimpiango quei tempi e quei dirigenti della società viola di allora.

Altre Notizie