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  • Violamania:| 'Ore decisive per Longo'

    Violamania:| 'Ore decisive per Longo'

    A coniare la frase diventata il tormentone più famoso nelle campagne acquisti della Fiorentina gestione Della Valle è stato il giornalista Marco Dell'Olio, sul sito Fiorentina.it, la bellezza di quasi dieci anni fa. La frase 'Ore decisive per Longo', nata per sottolineare come il possibile acquisto dell'ex centrocampista partenopeo fosse questione di attimi, ha attraversato la storia recente della tifoseria viola. Da Insua ad Eboué, passando per Barzagli, Afellay, Funes Mori, Miguel Veloso fino ad Aquilani, la società gigliata è sempre stata quantomeno vicina a giocatori che avrebbero innalzato la qualità tecnica della rosa. Lasciate perdere che poi sono arrivati gli Hable, i Savio N'Sereko o i Mazuch, passando dai Van der Borre e Lupoli: quantomeno sulla carta si poteva sognare. Quest'anno, a leggere i nomi accostati alla Fiorentina, viene voglia di chiudere baracca e burattini e presentarsi il prossimo 26 agosto, se ce n'è ancora il coraggio, alla prima di campionato.

    Chissà se in sede sono ancora in attesa del fax dall'Ajax che liberi l'attaccante El Hamdaoui. Un tormentone iniziato lo scorso gennaio e non ancora terminato. E non è che stiamo parlando di Villa o Messi, ma di uno fermo da un anno e mezzo. E Viviano? E' alla 'curva dell'Anconella', come ama scherzare qualcuno su internet, da almeno due settimane. Un bel 'cuore viola' da spacciare come l'acquisto in grado di fare la differenza. Gli arrivi di Hegazy e Roncaglia, nel reparto più coperto della rosa viola, eccitano come una foto in costume da bagno di Rosy Bindi, mentre per chi ama il vintage la possibile cessione di Jovetic ricorda quelle campagne acquisti estive degli anni '70, dove si lottava per la permanenza di Antognoni, e poi alla fine era quello il vero successo. Il vero problema non è chi verrà acquistato o venduto, ma la fine dell'entusiasmo, della voglia di sognare, di eccitarsi nel periodo con meno calcio giocato dell'anno.

    Ci sono poi quelli che negano l'evidenza - opinionisti, giornalisti, tifosi interessati -, che hanno il terrore di criticare, anche duramente, questa proprietà, perché 'non esiste un'alternativa' o perché 'se i Della Valle hanno successo in tutti i loro campi, perché non dovrebbero avercelo anche nel calcio?'. Quelli che 'bisogna aspettare la fine della campagna acquisti', oppure quelli che 'la squadra si giudica dopo una decina di partite'. Gente che in realtà tifa Casette d'Ete, magari perché ne riceve qualche beneficio. Gente che ha come unica preoccupazione quella di difendere la propria poltrona, il proprio stipendio, che quando gli chiedi a memoria la formazione del primo scudetto ti dice che lui non c'era a quel tempo, che il 'passato è il passato', e importa solo sapere se la Fiorentina ha dato il suo lasciapassare a Behrami per disputare le prossime Olimpiadi con la Svizzera. Chi invece si ricorda perfino la prima volta che suo padre lo accompagnò allo stadio Franchi, è cosciente che amare la Fiorentina significa soffrire, ma sa bene anche che non ha fatto niente di male per sorbirsi questa indifferenza, questa apatia che sta uccidendo l'ambiente gigliato. E a chi riconduce tutto a possibili novità sul nuovo stadio, la notizia fresca fresca, comunicata dal sindaco, è che il bando d'asta per i privati è aperto fino alla fine dell'estate. Insomma, anche in questo caso: 'Ore decisive per Longo'...

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