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  • Violamania: ripartire subito

    Violamania: ripartire subito

    E'un po' come se una sera tornando a casa trovaste la vostra compagna a letto con il vostro miglior amico, con lei vi accusa che ce l'avete buttata voi nelle braccia di un altro per l'atteggiamento indifferente che avete nei suoi confronti da diverso tempo. Non fate a tempo a realizzare la cosa che, lasciando l'appartamento, vi accorgete che la macchina che avevate da poco parcheggiato è stata portata via dal carrattrezzi e per giunta si è messo a piovere ed il vostro telefonino ultratecnologico è andato in tilt e non potete né chiamare un taxi, né permettermelo, perchè il portafoglio in cui tenevate il bancomat lo avete lasciato in ufficio. Insomma la classica giornata sfigata dove ad una disgrazia, ne seguono altre sottoforma di catena senza fine. A questo punto avete due alternative: o decidete di imprecare contro tutti i santi conosciuti, mettervi a piangere e cadere in una lunga fase depressiva che già sapete non sara' mai a breve scadenza, o reagire con orgoglio, carattere e sfruttando le vostre capacità. 

    Ecco, la sensazione uscendo dal 'Franchi' di Firenze ieri, al termine di Fiorentina  Cagliari, per un tifoso viola, era molto simile a quella della metafora iniziale: pareggio subìto all'89, nei tre minuti successivi rigore negato a Giuseppe Rossi, ed espulsione subita da Pizarro, quindi sensazione che a livello arbitrale si riparta dalla notte da incubo di Mazzoleni del 4 maggio scorso, e conta dei feriti, con Cuadrado e Mario Gomez che, bene che andra', ne avranno per alcune settimane per rimediare dai rispettivi infortuni. Due le alternative in questo caso: ci si può appellare al complotto arbitrale che non vorrebbe la Fiorentina ai vertici della classifica neanche per una settimana, prendersela con tutti i giocatori del Cagliari, e parenti affini, rei di aver usato le maniere dure contro Pasqual e compagni e chiedere alla società di ritirare la formazione gigliata dal campionato perchè tanto e' tutto inutile, o analizzare piu' freddamente le cose e decidere di ripartire fiduciosi nei confronti del 'domani', poggiando su alcune cose che possono consentire di essere ottimisti.

    Innanzittutto se si decide di partecipare ad un campionato, si accettano giudici, regolamenti e relative sanzioni. De Marco ha sbagliato a non sanzionare un rigore su Giuseppe Rossi, ma Pizarro  è stato ingenuo nell'usare un'affermazione sbagliata nei suoi confronti e la Fiorentina ieri ha giocato tutto fuorche' la sua migliore partita. La società gigliata sta facendo di tutto nelle 'segrete stanze' del potere per avere arbitri equi e corretti. Che uno dei gravi problemi del calcio italiano sia la mancanza di uniformità non è scoperta di ieri, ma se si pensa ad un disegno oscuro, si rischia di farsi del male da soli e, non conviene neanche guardarle le partite, o spendere soldi per assistervi dal vivo. Si sono infortunati Cuadrado e Mario Gomez, due certezze della squadra di Montella, ma è stata allestita una rosa all'altezza che possa sopperire anche all'assenze piu' gravi. In questo caso bisogna fidarsi del tecnico gigliato e del suo staff tecnico per le scelte in vista delle formazioni per le prossime gare, oltre che di quello medico sanitario per un recupero  il piu'possibile celere e completo di chi ha subito lesioni piu' o meno importanti. Il gruppo capitanato da Pasqual deve reagire da grande squadra e tutto l'ambiente, dai tifosi, alla piazza, passando per la stampa, deve aiutare la Fiorentina a rialzarsi al piu' presto dalla domenica nera subita ieri. Meglio che certe cose siano accadute alla terza giornata, che non alla quint'ultima, come nel campionato scorso. Il mondo viola ha l'occasione per rifarsi fin da subito con la sfida d'Europa League in programma giovedì prossimo a Firenze. Occorrera' ripartire subito, con carattere e decisione perchè quest'anno bisognera', si spera, giocare spesso ogni tre giorni e non c'è tempo per versare lacrime e avere recriminazioni. Si cresce anche e soprattutto così, dopo una domenica fatta di nuvole nere e pioggia, in cui tutto è andato storto ma che, visto le premesse, poteva indubbiamente andare molto peggio. 

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