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  • Violamania:| Senza una logica
Violamania:| Senza una logica

Violamania:| Senza una logica

Dove eravamo rimasti? Alle belle sensazioni di mercoledì sera: una piazza gremita, e forse anche scettica prima della presentazione delle nuove maglie, poi entusiasta per uno spettacolo di luci, suoni, colori e foto ricordo che segnalavano, per la prima volta, una Fiorentina che si ricordava di avere anche un passato importante, una proprietà che dimostrava di investire sul futuro rompendo l'embargo dell'autofinanziamento, e una volontà reale di riavvicinare i tifosi con una campagna abbonamenti dai prezzi low cost, che ben si univa al progetto di abbattimento delle barriere allo stadio Franchi. Con poco si era tornati a respirare, a Firenze, un'aria almeno un po' meno pesante e pessimista di quella creata dagli errori in sequenza, tecnici e societari, degli ultimi due anni e mezzo. E invece niente da fare: dopo poco più di 24 ore arrivava la notizia della cessione di Valon Behrami, Alessandro Gamberini e Lorenzo De Silvestri.

Un club non può decidere di privarsi di alcuni suoi tesserati? Certo, è suo pieno diritto. Solo che, come troppo spesso accade quando si parla di Fiorentina, non ci si capacita della logica con cui vengono prese le decisioni. Perché privarsi di uno dei pochissimi giocatori a salvarsi nella scorsa stagione, e non disfarsi prima dei cosidetti 'esuberi'? Forse perché quest'ultimi sono difficilmente piazzabili? Ma allora cos'è veramente cambiato fra Pradè e Corvino? Il mercato del primo ricalca le ultime mosse del secondo. E allora perché sacrificare soltanto Corvino nella promessa di fare invece piazza pulita? Perché cedere un elemento del reparto più deficitario della rosa, ovvero il centrocampo? Perché si è condotta per due anni, con l'aiuto dei media complici, una 'guerra di religione' contro Montolivo, e a tutt'oggi, giorno della partenza per il ritiro della nuova stagione, non si è ancora trovato il suo sostituto?
 
Le domande sarebbero infinite: che fine ha fatto Diego Della Valle? Perché il fratello Andrea si è dimesso dalla carica di presidente? Perché questa voglia costante di farsi del male, quasi per fare un dispetto ad una piazza a cui - la serata di mercoledì scorso lo ha dimostrato - basterebbe poco per riaccendersi? Eppure la Fiorentina è molto meglio di così: ci sono tanti aspetti di alto spessore, che magari non appaiono perché non troppo 'sponsorizzati': dallo splendido lavoro dei ragazzi del sito ufficiale, Violachannel.tv, a quello di chi lavora al marketing o agli aspetti organizzativi (il direttore esecutivo Baiesi è persona squisita e dialetticamente impeccabile). Perché non si riesce mai a capire che per fare calcio vero servono organizzazione e progettazione? Spesso si dice che Firenze è una piazza difficile, invece il tifoso viola ha bisogno semplicemente di segni tangibili di passione e chiarezza, per legarsi alle cose e alle persone. Sono passati dieci anni da quando la famiglia Della Valle è proprietaria di questo club, e ancora gli imprenditori marchigiani non l'hanno capito. A questo punto il dubbio che non vogliano capirlo, è inevitabile. E allora perché continuare così, a fare e farsi del male?

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