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  • Violamania:| Simpatici contro antipatici

    Violamania:| Simpatici contro antipatici

    Una mattina d'estate, dal suo luogo di relax sulla costiera tirrenica, l'allora tecnico della Fiorentina Cesare Prandelli, a chi gli chiedeva quale fosse l'obiettivo che lo rendeva più orgoglioso tra quelli ottenuti a Firenze, rispose: 'Il fatto che siamo diventi la squadra più simpatica della serie A. Molti tifosi di altre formazioni mi fermano in spiaggia e mi dicono che tifano viola, quando la loro squadra non ci affronta'. Un bel motivo di vanto, per l'attuale c.t. della Nazionale italiana, che fra l'altro ha riavvicinato i nostri concittadini alla maglia azzurra. Una mentalità che mal si concilia, tuttavia, con il pensiero del fiorentino medio, che non ci ha mai tenuto alla conquista dei consensi fuori dalla 'cerchia medicea', e che, anche in quegli anni in cui la Fiorentina viaggiava in Europa, se ne fregava se un tifoso sampdoriano, per fare un esempio, il mercoledì tifasse a favore o contro le maglie gigliate

    Nel giro di due anni il mondo viola si è ribaltato: la scelta di mandar via Cesare Prandelli, con la scusa che questi si era offerto alla Juventus, non solo ha allontanato molte simpatie dalla Fiorentina, ma con il 'non gioco' di Sinisa Mihajlovic, una quasi retrocessione sfiorata, il distacco della famiglia Della Valle dalla città e altri episodi come lo scontro Ljajic-Delio Rossi, avevano reso Pasqual e compagni poco... attraenti. Poi l'arrivo a Firenze di Vincenzo Montella ha riportato, grazie a gioco, organizzazione e professionalità, di nuovo la Fiorentina sul podio delle 'simpatie' del tifo altrui. Solo che il tecnico la scambierebbe volentieri con un po' d'antipatia. 'Non vogliam passar da bischeri', si dice a Firenze. Sì, perché la Fiorentina gioca bene, diverte, ma poi, in un mondo o nell'altro, anche a causa di qualche grave errore arbitrale, quando si vede il colore viola si sorride, ma non si lascia passare.

    Montella sarebbe stato orgogliosissimo di ricevere l'appellativo dato da Marchisio al Napoli qualche giorno fa. Meglio essere detestati da vincenti che amati da perdenti. Ed effettivamente la squadra di Mazzarri sembra la Fiorentina dei tempi di Prandelli: bel gioco, grande organizzazione, un tecnico ambizioso e una proprietà che ha voglia di investire. Domenica al 'Franchi' i viola cercheranno di sconfiggere sul campo una delle squadre che, volente o nolente, negli ultimi tre anni ha avuto un crescendo di risultati sportivi culminato con la vittoria di un trofeo, cosa che dalle parti di Firenze manca da troppo tempo. Un match, quello del lunch time al 'Franchi', che metterà sul piatto tanti temi interessanti, fra cui la sfida fra gli unici due top player rimasti nella nostra serie A, anche se fra Cavani e Jovetic solo l'uruguaiano sta mantenendo le promesse. Una sfida che per fortuna, rispetto all'andata, si giocherà su un terreno regolare: a metà settembre al San Paolo i viola giocarono bene, ma poi fortuna e sorte premiarono il Napoli. Montella, al di là del risultato di Coppa Italia, ha una voglia matta di far diventare la sua Fiorentina antipatica alle altre contendenti per l'alta classifica, e per riuscirci ha una sola cosa da fare: battere gli 'odiati' avversari.

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